Città del Vaticano Papa Bergoglio esonera dall’incarico il suo attuale medico personale, Patrizio Polisca, uno specialista ereditato dal predecessore Benedetto XVI al momento...
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Esemplare, sotto questo aspetto, è stato il legame che ha unito Giovanni Paolo II e Renato Buzzonetti, il professore andato in pensione all’età di 82 anni. Una figura amata da tutti, dal giardiniere all’usciere, per la sua bontà e per l’entusiasmo che metteva in ogni cosa. In Vaticano sapevano si potevano rivolgere a lui per un consiglio o una visita gratis. Il carattere chiuso e poco espansivo di Polisca, invece, non deve di certo aver facilitato le cose. Parco di parole, schivo, da taluni viene descritto come una persona un po’ altezzosa e snob. Durante i viaggi papali Polisca segue il suo illustre paziente con una valigetta nera ma senza mai sorridere a nessun altro. Scostante forse per timidezza, chissà. Il suo successore arriverà presto.
Bergoglio non ha ancora nominato il nuovo archiatra, ma sarà questione di poco. Il portavoce padre Lombardi si è affrettato a zittire le malelingue. Non è vero che è stato silurato. «È da considerare normale un avvicendamento in base al regolamento per il personale dirigente laico del Vaticano. Polisca continuerà il suo apprezzato servizio come medico personale del papa emerito Benedetto XVI e continuerà a risiedere in Vaticano». Insomma, non è un licenziamento, eppure tanti dubbi rimangono. A breve ci sarà la pubblicazione del nuovo direttore dei Servizi Sanitari vaticani. «Vedremo a settembre quale sanitario accompagnerà il Papa a Cuba e negli Stati Uniti». La storia degli archiatri pontifici è contraddistinta da un rapporto fiduciario strettissimo con il pontefice. Il professor Aminta Milani, medico curante di Pio XI, era stato scelto dal Papa per essere un uomo di gran cuore oltre che un bravo medico. Pacelli, invece, si fidava ciecamente solo di Riccardo Galeazzi Lisi, un oculista che alla morte di Pio XII fu però radiato dall’ordine per comportamento indegno e bandito a vita dal Vaticano per avere venduto a un giornale francese la fotografia del Papa agonizzante, sul letto di morte. Galeazzi Lisi fu anche irresponsabile di una imbalsamazione sbagliata. Si racconta che il corpo del Papa era esposto in Sistina, quando iniziò a emettere miasmi fino a gonfiarsi e a scoppiare, con «diversi svenimenti tra la guardia nobile e gli svizzeri». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero