Da bordo dell'aereo papale - “L'Europa non abbia paura dei migranti". Però "occorre prudenza”. Papa Bergoglio si lascia alle spalle la Svezia,...
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Bergoglio rispondendo a chi gli chiedeva un parere sulle nazioni che chiudono le frontiere ha precisato che non si può “chiudere il cuore a chi fugge dalla guerra, a un rifugiato, ma esiste la prudenza dei governanti che devono fare il calcolo di come poterli sistemare, perché i rifugiati vanno accolti ma poi li si deve anche integrare”.
L'importante è restare con il “cuore aperto. Non è umano chiudere le porte, non è umano chiudere il cuore. Alla lunga questo si paga”.
Il rischio di tanti Paesi che accolgono senza integrare gli stranieri, ha specificato, è “una imprudenza nei calcoli, nel ricevere più di quelli che si possono integrare. Il pericolo quando un migrante o un rifugiato non viene integrato, è che si ghettizza, entra in un ghetto con una cultura che non si mescola con l'altra cultura e questo è pericoloso”. Insomma, parola d'ordine è buon senso, attenzione e “prudenza”.
Il secondo tema affrontato è stata la questione delle donne prete. In Svezia il presidente della Chiesa luterana è una donna. Papa Bergoglio ha scherzato sull'argomento, poi facendosi più serio ha spiegato che per i cattolici la strada del sacerdozio femminile è stata chiusa definitivamente da San Giovanni Paolo II. Da un punto di vista teologico “quella decisione rimane” anche se le donne “posso fare tante cose meglio degli uomini”.
La conferenza è proseguita con una riflessione sulla gravissima crisi venezuelana, affrontata la scorsa settimana con il Presidente Maduro in Vaticano, di passaggio da una missione nei Paesi del Golfo. “Il dialogo è l'unica strada praticabile, una ricetta valida per tutti i conflitti. Io col cuore ce la metto tutta sul dialogo, credo che si debba andare su quella strada, anche se non so come finirà, perché è molto complesso. Ho designato il nunzio Celli ad occuparsi del caso”. Un giornalista francese, invece, ha chiesto un parere sulla secolarizzazione in Europa. Risposta: “il problema è il laicismo, non una sana laicità”. Il fenomeno della secolarizzazione col tempo ha finito per intaccare anche le strutture ecclesiali (“la mondanità nella Chiesa è pericolosa”).
Infine il programma per i viaggi del 2017 (“Non è stato ancora strutturato a parte India e Bangladesh”) e l'invito a combattere la tratta degli esseri umani. “Schiavi nelle industrie, nei campi, sui marciapiedi”. A Buenos Aires, ha raccontato il Papa, “ho lavorato con le suore che aiutavano le donne schiave, a me non piace chiamarle prostitute. Donne schiave. Una volta l'anno facevo una messa in una piazza a Buenos Aires . Qui in Italia ci sono tanti gruppi di volontariato che lavorano contro la tratta. E' una cosa bella che ha l'italia. E questo è dovuto ai parroci”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero