CITTA' EL VATICANO - L’anima dell’Europa, la questione dell’immigrazione e dell’accoglienza a chi fugge dalla Siria, dalla guerra e dalle persecuzioni,...
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L’occasione di questo "mini vertice" europeo al di là del Tevere è la consegna a Papa Bergoglio del Premio Carlo Magno, un riconoscimento internazionale che in passato è stato dato anche a De Gasperi, Giovanni Paolo II, Churchill, Jean Monnet, Adenauer, Schumann, Mitterand, Helmut Khol. Il Premio consiste in una medaglia raffigurante Carlo Magno e un assegno di 5 mila euro. Non è forse granché ma il valore simbolico è enorme. Il Premio fu istituito nel 1949 e ogni anno (a parte una interruzione negli anni Sessanta) è stato conferito «a personalità il cui pensiero, di comune accordo, è stato di riferimento in ambito politico, economico e spirituale».
Generalmente Papa Francesco non accetta il conferimento di premi. Stavolta però ha fatto una eccezione per la sua particolarità e perché la consegna sarebbe avvenuta in Vaticano e non ad Aquisgrana. «Il Papa - si legge nella motivazione - porta un messaggio di speranza all’Europa in un momento di crisi che ha messo in secondo piano “tutte le conquiste del processo di integrazione». Due anni fa, durante il suo viaggio a Strasburgo Bergoglio chiese all’Europa «di mettere l’uomo al centro, un’autorità morale straordinaria». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero