Siria, giallo sulla dichiarazione comune tra il Papa e il Patriarca Kirill: la firma di Bergoglio non c'è

Siria, giallo sulla dichiarazione comune tra il Papa e il Patriarca Kirill: la firma di Bergoglio non c'è
Città del Vaticano - Giallo sulla mancata firma di Papa Francesco a un documento sulla pace in Siria proposto dal Patriarcato di Mosca. Alcuni giorni fa la  telefonata...

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Città del Vaticano - Giallo sulla mancata firma di Papa Francesco a un documento sulla pace in Siria proposto dal Patriarcato di Mosca. Alcuni giorni fa la  telefonata tra il Patriarca Kirill e il Pontefice a seguito dell’attacco missilistico americano, francese e inglese, era servita per concordare tra i due leader religiosi una iniziativa comune, un documento da diffondere in tutto il mondo capace di avere un respiro ecumenico e ampio. In serata sul sito del Patriarcato è stato pubblicato in tre lingue, inglese, russo e francese, il testo della riflessione ma tra le firme – tra cui quelle di diversi patriarchi cristiani – non figura quella papale. Al momento non sono state date spiegazioni. Il documento è stato presentato nel pomeriggio  presso il monastero Danilov a Mosca. Secondo Hilarion Alfeev, metropolita di Volokolamsk e presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato  il testo sarebbe stato naturalmente concordato durante la conversazione telefonica anche se non risulta firmato.

 
Il testo fa appello al «senso di responsabilità di tutti i cristiani» affinchè «nel nome di Dio, possano  
lavorare insieme per la pace nel mondo". A questo si aggiunge un richiamo «ai leader politici a non permettere un ulteriore escalation della tensione, sfuggire allo scontro e collocarsi sulla strada del dialogo».

«Il mondo si sta avvicinando a un punto pericoloso, di vero fallimento della cooperazione e delle relazioni internazionali» si legge ancora. «Ci rivolgiamo anche ai Paesi delle Nazioni Unite e, in particolare, ai membri del Consiglio di sicurezza per ricordare loro il proprio dovere dinanzi alla famiglia dei popoli. In nome di Dio, chiediamo loro di superare le differenze e di lavorare insieme per favorire la pace in tutto il mondo».
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Il Messaggero