Il Papa e la Sacra Rota, una riforma anche di ordine etico

Il Papa e la Sacra Rota, una riforma anche di ordine etico
CITTA' DEL VATICANO - Papa Francesco vuole riformare i processi di nullità matrimoniale. «Snellire le procedure, per un motivo di giustizia». ...

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CITTA' DEL VATICANO - Papa Francesco vuole riformare i processi di nullità matrimoniale. «Snellire le procedure, per un motivo di giustizia».




In Vaticano, nell'aula Paolo VI, ci sono i partecipanti al corso di prassi canonica promosso dal Tribunale della Rota Romana. Il tema è scottante e urgente. Le procedure attuali essendo troppo lente e farraginose rischiano di scoraggiare i fedeli e allontanarli progressivamente dalla Chiesa. Francesco ricorda che
«nel Sinodo straordinario sulla famiglia si è parlato proprio dei processi e c’è preoccupazione per snellire le procedure per un motivo di giustizia, perché esse siano giuste e per la gente che aspetta». Insomma, uno stop ai tempi lenti della ex Sacra Rota: «Quanta gente aspetta per anni una sentenza!».



La riforma che attende la Rota non è solo di ordine procedurale e amministrativo, ma anche etico. "Ci sono stati anche scandali pubblici;
«Io ho dovuto congedare dal Tribunale una persona, tempo fa, che diceva: ’10.000 dollari e ti faccio i due procedimenti, il civile e l’ecclesiastico’. Per favore questo no», ha raccontato il Papa ai corsisti di ’prassi canonica’ presenti all'udienza. Francesco ricorda che proprio per questo motivo ha istituito una commissione per «preparare possibilità diverse in questa linea: una linea di giustizia e anche di carità, perché c’è tanta gente che ha bisogno di una parola della Chiesa sulla sua situazione matrimoniale, per il sì o per il no ma che sia una risposta giusta. Alcune procedure sono tanto lunghe o tanto pesanti che non favoriscono la giustizia e la gente lascia».



E allora, esorta il Papa,
«la Chiesa deve fare giustizia e dire ’sì, è vero, il tuo matrimonio è nullo’ oppure ’no, il tuo matrimonio è valido’. Ma giustizia è dirlo, così loro possono andare avanti senza questo dubbio, senza questo buio nell’anima». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero