Città del Vaticano «Bisogna avviare studi sulle cause remote delle migrazioni forzate, con il proposito di individuare soluzioni praticabili, anche se a lungo...
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Ricerca accademica, insegnamento e promozione sociale è quello che il Vaticano spera di attivare nella rete universitaria attraverso programmi specifici «volti a favorire l’istruzione dei rifugiati, a vari livelli, sia attraverso l’offerta di corsi anche a distanza per coloro che vivono nei campi e nei centri di raccolta, sia attraverso l’assegnazione di borse di studio che permettano la loro ricollocazione».
Approfittando della rete accademica internazionale, il Papa chiede anche il riconoscimento dei titoli e delle professionalità dei migranti e dei rifugiati, a beneficio loro e delle società che li accolgono. «A livello più generale, vorrei invitare gli atenei cattolici a educare i propri studenti, alcuni dei quali saranno leader politici, imprenditori e artefici di cultura, a una lettura attenta del fenomeno migratorio, in una prospettiva di giustizia, di corresponsabilità globale e di comunione nella diversità culturale». L'occasione per affrontare concretamente il tema migratorio è una udienza ai membri della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (FIUC). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero