CITTA' DEL VATICANO – Serve un accordo mondiale sui rifugiati. Un patto globale che sia capace di andare incontro a coloro che fuggono dalle guerre, dalle carestie,...
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Papa Francesco ha inoltre evidenziato che la Giornata del Rifugiato promosa dell'Onu, quest’anno, cade nel vivo delle consultazioni tra i Governi «per l’adozione di un Patto Mondiale sui Rifugiati, che si vuole adottare entro l’anno, come quello per una migrazione sicura, ordinata e regolare».
Il Pontefice ha quindi auspicato che gli Stati coinvolti in questi processi «raggiungano un’intesa per assicurare, con responsabilità e umanità, l’assistenza e la protezione a chi è forzato a lasciare il proprio Paese».
Sull'argomento è intervenuto anche il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin ha parlato della crisi in atto sollevata in Europa dal caso Aquarius. «La soluzione deve essere comune, non si può gettare soltanto sulle spalle di un Paese il peso e la responsabilità di risolvere di questo fenomeno: crediamo che ci possa essere una strada umana e solidale di affrontare questo problema» ha spiegato. «Il problema migratorio – ha aggiunto – è un’emergenza che dobbiamo affrontare e ormai un fenomeno strutturale, almeno fino a quando non si risolveranno i problemi dei Paesi di provenienza, come guerre, conflitti, miseria, fame, sottosviluppo».
Il Segretario di Stato vaticano ha anche precisato di aver «incontrato in questi giorni molti vescovi del Sahel e continuano a riferirci che la gente parte nonostante tutti i pericoli e i tanti appelli a restare. Se non si offrono opportunità concrete i giovani scappano".
Il Santo Padre ha poi esortato ogni persona a contribuire all’accoglienza e all’integrazione. «Ma anche ciascuno di noi è chiamato ad essere vicino ai rifugiati, a trovare con loro momenti d’incontro, a valorizzare il loro contributo, perché anch’essi possano meglio inserirsi nelle comunità che li ricevono».
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Il Messaggero