ISTANBUL - Una preghiera silenziosa, con gli occhi chiusi e i piedi scalzi. Per oltre due minuti Papa Francesco con le mani posate sulla sua croce pettorale si è raccolto per una...
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La sua giornata sul Bosforo è iniziata con un momento di riflessione, davanti al mirhab, l'edicola che indica la direzione della Mecca. All'interno della Moschea Blu di Istanbul il silenzio è calato irreale nonostante il corteo di dignitari attorno che seguivano la delegazione papale e i due muftì. Bergoglio è il terzo pontefice a mettere piede nel più importante luogo di culto musulmano di Istanbul, costruito nel XVII secolo dal sultano Ahmet I sul sito del Gran Palazzo di Costantinopoli.
In questa enorme e magnifica moschea pregarono anche Giovanni Paolo II, ormai malato e Benedetto XVI. Ratzinger vi arrivò un mese dopo il discorso di Ratisbona sul rapporto tra fede e ragione che fece infiammare il mondo islamico per una dotta citazione ritenuta offensiva nei confronti di Maometto.
Anche per i predecessori di Francesco, poco prima di fare ingresso in moschea hanno seguito il classico rituale islamico togliendosi le scarpe e calzando delle ciabattine di carta. Bergoglio ha invertito l’ordine della visita per rispetto nei confronti dell’ora di preghiera musulmana, andando prima alla moschea blu e solo dopo a Santa Sofia, ex chiesa ed ex moschea divenuta un museo.
La moschea blu è una tappa altamente simbolica; si tratta del primo appuntamento della giornata del Papa dopo essere atterrato da Ankara. Il programma papale oggi prevede l'incontro con il Patriarca Bartolomeo II al Fanar, la storica residenza del patriarca ortodosso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero