Città del Vaticano – La Chiesa alle prese con il proprio futuro è alla ricerca di strategie per intercettare le nuove generazioni. La sfida maggiore riguarda i...
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«Troppo spesso si parla di giovani senza interpellarvi – ha denunciato il Papa - Anche le migliori analisi sul mondo giovanile, pur essendo utili, non sostituiscono la necessità dell’incontro faccia a faccia. Qualcuno pensa che sarebbe più facile tenervi a distanza di sicurezza, così da non farsi provocare da voi. Ma non basta scambiarsi qualche messaggino o condividere foto simpatiche. I giovani vanno presi sul serio! Mi sembra che siamo circondati da una cultura che, se da una parte idolatra la giovinezza cercando di non farla passare mai, dall’altra esclude tanti giovani dall’essere protagonisti».
In un incontro collegato con circa 15 mila giovani in tutto il mondo, il Vaticano ha iniziato a costruire le basi per il sinodo d'autunno. Il dibattito di questi giorni produrrà un documento che servirà da piattaforma per il prossimo raduno dei vescovi. «Bisogna rischiare, perché l’amore sa rischiare; senza rischiare, un giovane invecchia, e invecchia pure la Chiesa. Perciò abbiamo bisogno di voi giovani, pietre vive di una Chiesa dal volto giovane, ma non truccato: non ringiovanito artificialmente, ma ravvivato da dentro». Questi ragazzi avranno il compito di avviare un dibattito aperto sulle sfide più grandi e realizzare un documento che andrà nelle mani del Papa. «Bisogna uscire dalle periferie esistenziali della vita. Tante volte – ha detto –mi è capitato di incontrare comunità religiose di giovani ma che erano già vecchi. Il punto è che se una istituzione che non fa scelte per rischiare rimane bambina. Una cosa è la prudenza, che è una virtù, un'altra la paura. Quindi coraggio!».
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Il Messaggero