CITTA' DEL VATICANO Stavolta Evo Morales si è presentato a mani vuote, non ha portato nulla in dono a «Fratello Francesco». Ha evitato il crocifisso a forma...
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Stamattina l'udienza è stata di media lunghezza per i tempi vaticani, circa mezz’ora, ma in un clima sciolto e familiare. L’appoggio ai poveri, la visione comune a partire dal basso, dal popolo, i discorsi contro lo strapotere delle multinazionali sono la piattaforma comune di intesa tra il Papa argentino e il presidente cocalero. Difficilmente Evo MOrales ha dimenticato lo slogan «Mar para Bolivia» che era sintetizzato in diversi cartelli esposti durante la visita papale in Bolivia. «Mio fratello Papa Francesco è come sempre solidale, umano e integrazionista. Le sue parole per i più poveri, le sue preghiere per la pace e contro la ingiustizia sono smrep motivo di riflessione. L’incontro con il papa mi da più forza e impegno neic onfronti dei più abbandonati» ha scritto Morales su Twitter poco dopo essere uscito dal Palazzo Apostolico. Tra la Bolivia e il Cile è in corso una disputa complicata, che si trascina da decenni, e che è finita alla Corte Internazionale dell’Aja. La crisi ha radici lontane. E' stata intrapresa a seguito della perdita della sovranità di un ex territorio boliviano, durante la guerra del Pacifico (1879 a 1883). Un incendio. La disputa è complicata anche dal punto di vista giuridico e dalle scadenze che sono state dettate dall’Aja, entro luglio prossimo la Bolivia dovrà presentare una memoria difensiva. Il Papa il mese prossimo farà un viaggio in Perù e in Cile, ed è possibile che Evo Morales abbia anticipato le mosse, perorando una richiesta di aiuto presso le autorità cilene per sbloccare un empasse diplomatico. Il Mar per la Bolivia appunto.
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Il Messaggero