La riscossa delle chierichette, da lunedì in 60mila dal Papa

La riscossa delle chierichette, da lunedì in 60mila dal Papa
CITTA' DEL VATICANO - La riscossa delle chierichette. Fino a qualche anno fa c'erano ancora parecchi parroci che storcevano il naso davanti alla presenza delle...

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CITTA' DEL VATICANO - La riscossa delle chierichette. Fino a qualche anno fa c'erano ancora parecchi parroci che storcevano il naso davanti alla presenza delle bambine che servivano messa. Erano guardate con una certa diffidenza, nonostante che la loro comparsa durante le funzioni risale agli anni del dopo Concilio, soprattutto negli Stati Uniti, in Olanda e Francia.


Da lunedì prossimo il Vaticano verrà 'invaso' dai chierichetti - maschi e femmine -, una iniziativa organizzata dalla conferenza episcopale tedesca che porterà a San Pietro, per un insolito pellegrinaggio, circa 60 mila ministranti. Arrivano da tutti i paesi europei ma anche da più lontano: Antiqua, Barbuda, Russia, Stati Uniti. Ad accompagnarli sarà il vescovo salesiano, Stefan Oster. I chierichetti e le chierichette verranno anche ricevuti da Papa Francesco che sdoganerà di fatto la presenza delle bambine.  Entrare nello spazio dell'altare, durante la messa, in passato per le bambine era vietato per la attribuzione di impurità al loro sesso. 


In Vaticano esiste da decenni un Preseminario frequentato da ragazzini che vengono utilizzati per le messe nella basilica di San Pietro. Finora nel Preseminario non sono mai state ammesse bambine. L'anno scorso questa struttura è stata al centro di indagini per uno scandalo legato ad una storia mai chiarita relativa a presunti abusi. A denunciarli era stato un ragazzo polacco che poi era stato espulso. Le indagini interne fecero affiorare alcuni rapporti morbosi tra i ragazzi e, sicuramente, scarsi controlli da parte dei superiori del Preseminario. A completare il quadro piuttosto opaco in sottofondo fecero capolino anche alcune lettere ricattatorie che erano circolate in curia, aventi come obiettivo quello di destabilizzare il clima interno. Il Preseminario in un primo momento sembrava intenzionato a denunciare e portare in tribunale la vicenda (pubblicata sull'ultimo libro di Nuzzi) ma poi il Vaticano ha scelto di non fare nulla e lasciare cadere nel dimenticatoio la faccenda.
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Il Messaggero