Città del Vaticano - Missione in Vaticano del premier curdo, Nechirvan Barzani che stamattina ha incontrato Papa Francesco per un colloquio privato che arriva a quattro...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il nodo politico principale del futuro della regione curda è naturalmente legato al referendum che si è svolto il 25 settembre scorso. Praticamente un plebiscito che dava mandato al governo curdo di avviare negoziati con il governo iracheno per la creazione di uno stato. L'area autonoma dell’Iraq curdo attualmente è già ampiamente indipendente dal 1991.
L'ipotesi della secessione non è ben vista a livello internazionale perchè destabilizzerebbe ulteriormente l'area. La Turchia e l’Iraq hanno condotto esercitazioni militari vicino ai confini del Kurdistan iracheno, dichiarando recentemente che faranno tutto il possibile per boicottare l'aspirazione indipendentista.
Nel mondo si contano circa trenta milioni di curdi sparsi tra Turchia, Siria, Iraq e Iran. Il voto referendario non includeva quelli che vivono in Turchia (che sono la netta maggioranza) o che vivono in Iraq e Siria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero