Papa Francesco, sorpresa in piazza San Pietro: scende e confessa i ragazzi

«Cari ragazzi e ragazze, i vostri nomi sono scritti nel cielo, nel cuore misericordioso del Padre. Siate coraggiosi, controcorrente!». La sua visione del Giubileo dei...

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«Cari ragazzi e ragazze, i vostri nomi sono scritti nel cielo, nel cuore misericordioso del Padre. Siate coraggiosi, controcorrente!». La sua visione del Giubileo dei ragazzi, che da oggi e per tre giorni ha portato a Roma oltre 70 mila pellegrini-teenager da tutta Italia e dall'estero, il Papa l'ha voluta subito dare in un tweet. Ma la vera sorpresa è stata quando, alle 11.30, mentre Piazza San Pietro si era già gremita di adolescenti per il rito della confessione, lui stesso è arrivato all'ombra del colonnato del Bernini per amministrare personalmente il sacramento insieme agli altri 150 sacerdoti che oggi a turno animavano il grande «confessionale» all'aperto.


Nessuna formalità, nessuna 'distanzà. In talare bianca, con la stola viola intorno al collo, Francesco si è seduto su una delle semplici sedie allestite vicino al colonnato e nell'altra sedia davanti a lui, mano a mano, si sedevano i ragazzi e le ragazze. Nell'arco di un'ora e un quarto - tanto è rimasto prima di rientrare a Santa Marta - il Pontefice ha ascoltato in tutto 16 confessioni di adolescenti, dialogando anche con loro, scambiando battute e sorrisi, con alcuni tenendo anche loro la mano. Un vero regalo a sorpresa, fatto da papa Jorge Bergoglio nel giorno del suo onomastico, festa di San Giorgio. A Roma è stata un'invasione colorata e festosa quella delle decine di migliaia di ragazzi e ragazze per il Giubileo loro dedicato, riservato agli adolescenti fra i 13 e i 16 anni, mentre i 'fratelli maggiorì avranno il loro Giubileo dei giovani alla Gmg di Cracovia a fine luglio. Dopo le confessioni in piazza e prima della messa che domani mattina Francesco celebrerà sul sagrato di San Pietro, il 'cloù della giornata è stata la grande festa serale all'Olimpico, con musica, spettacolo e testimonianze, promossa dalla Pastorale giovanile Cei. Sul palco idoli dei giovani come Lorenzo Fragola, Francesca Michielin, Arisa, Moreno, Rocco Hunt, Dear Jack e tanti altri, oltre a registi come Gianfranco Rosi, autore del premiato 'Fuocoammarè, e astronauti come Luca Parmitano e Paolo Nespoli. Una festa-concerto cui il Papa, che ha anche ricevuto alcuni degli artisti (i loro selfie con Francesco sono subito finiti sui social), non è voluto mancare, inviando un videomessaggio. «Non sono riuscito a venire e mi dispiace. E ho deciso di salutarvi con questo video. Mi sarebbe piaciuto tanto poter venire allo stadio, ma non sono riuscito a farlo...», ha detto Francesco ai ragazzi, ricordando la piazza trasformata stamane in «un grande confessionale», il loro attraversamento della Porta Santa, la messa che domani a San Pietro «celebreremo insieme». «So che avete una bandana con scritte le Opere di misericordia corporale - ha proseguito -: mettete in testa queste opere, perchè sono lo stile di vita cristiana». Le opere di misericordia «sono gesti semplici, che appartengono alla vita di tutti i giorni, permettendo di riconoscere il Volto di Gesù nel volto di tante persone. Anche giovani! Anche giovani come voi, che hanno fame, sete; che sono profughi o forestieri o ammalati e richiedono il nostro aiuto, la nostra amicizia».


L'invito del Papa è stato ad essere sempre «capaci di perdono», pur se questo «non è facile». Mai, comunque, «rancore o desiderio di vendetta», anche se si subiscono torti o ci si sente offesi. Non è mancato un esempio molto comprensibile ai giovani, di quando al telefono «succede che non riesco a mettermi in contatto perchè non c'è campo». «Bene - ha detto il Pontefice -, ricordate che se nella vostra vita non c'è Gesù è come se non ci fosse campo!». Così «non si riesce a parlare e ci si richiude in se stessi». Allora «mettiamoci sempre dove si prende! La famiglia, la parrocchia, la scuola, perchè in questo mondo avremo sempre qualcosa da dire di buono e di vero».
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Il Messaggero