Crollo della Chiesa di San Giuseppe, l'Osservatore Romano: manutenzioni sempre più sporadiche

Crollo della Chiesa di San Giuseppe, l'Osservatore Romano: manutenzioni sempre più sporadiche
Città del Vaticano - J'accuse del Vaticano: persino nella Chiesa le manutenzioni, al giorno d’oggi, sempre più «vincolate alla ’logica’...

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Città del Vaticano - J'accuse del Vaticano: persino nella Chiesa le manutenzioni, al giorno d’oggi, sempre più «vincolate alla ’logica’ del mercato, che impone contenimento della spesa e massimo profitto, sono sporadiche, discontinue, episodiche. A volte vengono addirittura procrastinate se troppo costose o se si avvicina il momento del rifacimento totale». Lo sottolinea Francesco Scoppola, architetto e restauratore, in un suo intervento

sull’Osservatore Romano all’indomani del crollo del tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami nel pieno centro di Roma.

L'Osservatore rimpiange la figura del vecchio sacrestano che «in passato, senza dar peso al denaro, il più delle volte reclutato per passione, come volontario, saliva tra intercapedini e solai fino sui campanili, ispezionava mensilmente o almeno annualmente ogni andito e anfratto, custodiva l’edificio girando e conoscendolo come le sue tasche. Non gli sarebbe certo sfuggito un vistoso mucchio di segatura triturato dal ’morso delle termiti’, per citare Calvino. Anche se questo minaccioso mucchietto si fosse formato non bene in vista sul pavimento della chiesa o sui banchi, ma fosse invece rimasto nascosto nel sottotetto, lui lo avrebbe presto scovato, sventando così la subdola minaccia occulta. E avrebbe dato l’allarme. Magari non si sarebbero trovati subito i fondi per provvedere adeguatamente, ma un puntello,
una legatura ci sarebbero ’scappati’».
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Il Messaggero