Città del Vaticano - «Nei migranti vedo Gesù Cristo che bussa alla porta». Migranti da legalizzare. Papa Bergoglio nell'Hub di Bologna dove vengono...
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Esattamente come ha fatto anche ieri in Vaticano, davanti a 200 sindaci dell'Anci, Bergoglio è tornato sul tema della centralità della gente. «E' questa la base del buon governo della città, è essenziale lavorare tutti per il bene comune. Per essere motore di uno sviluppo sostenibile e integrale».
Al suo arrivo a Bologna il Papa si è trovato di fronte i mille migranti ospiti del centro di accoglienza regionale di Via Mattei. Nigeriani, eritrei, somali, congolesi, centrafricani. Li ha salutati tutti. Uno gli ha regalato il braccialetto giallo che serve per il riconoscimento e il Papa lo ha indossato senza mai toglierselo. Poi si è fermato a fare decine e decine di selfie con ragazzi e ragazze africani. La parola poi è passata a loro, ai migranti, per dare corpo alle loro attese, alle loro sofferenze, al viaggio nel deserto e attraverso il Mediterraneo, alla fatica sopportata per avere maggiori opportunità nella vita. «Abbiamo bisogno di documenti» recitavano alcuni cartelli.
Nei giorni scorsi Papa Francesco ha manifestato preoccupazione per i segni di intolleranza e xenofobia che si vedono in Europa. Il programma della giornata è proseguito con l'incontro con il mondo del lavoro, l'Angelus in piazza Maggiore ed il pranzo di solidarietà con i poveri, i rifugiati ed i detenuti, nella basilica di San Petronio. Nel primo pomeriggio l'incontro con i sacerdoti, e gli studenti ed il mondo accademico in piazza San Domenico, infine, prima di ripartire per Roma, allo stadio Dall'Ara la celebrazione della Messa. Nel 1256 Bologna fu il primo Comune italiano ad abolire la servitù pagando con il proprio “tesoro” il riscatto di circa 6.000 servi della gleba. Un esempio di coraggio istituzionale che Bergoglio ha lodato. «Bisogna fermare la schiavitù»ha detto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero