Il Papa ringrazia i Missionari della Misericordia per avere confessato e assolto anche dal peccato di aborto

Il Papa ringrazia i Missionari della Misericordia per avere confessato e assolto anche dal peccato di aborto
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Città del Vaticano – Mentre a Roma non si placa la polemica per il maxi manifesto antiabortista che è stato rimosso dal Comune, Papa Francesco stamattina ha ringraziato il lavoro fatto dalle centinaia di Missionari della Misericordia in tutto il mondo durante il Giubileo, per confessare e assolvere i fedeli dai peccati più gravi, tra cui anche l'aborto. A loro aveva, infatti, dato il potere di liberare la coscienza da chi, per diverse ragioni, aveva interrotto una gravidanza, o aveva collaborato ad interromperla, come per esempio medici o infermieri. Papa aveva istituito queste figure particolari assegnando a questi sacerdoti la facoltà di assolvere anche quei peccati che, per la loro gravità, potevano essere cancellati solo dal Penitenziere maggiore o dal vescovo. Tra cui anche il procurato aborto. A guidare i Missionari della Misericordia c'era monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione.


Papa Bergoglio li ha incoraggiati a non smettere di avvicinare i cristiani, e dare loro speranza. «È questa certezza tipica dell’amore che siamo chiamati a sostenere in quanti si avvicinano al confessionale, per dare loro la forza di credere e sperare. La capacità di saper ricominciare da capo, nonostante tutto, perché Dio prende ogni volta per mano e spinge a guardare avanti. La misericordia prende per mano, e infonde la certezza che l’amore con cui Dio ama sconfigge ogni forma di solitudine e di abbandono».

Il potere di assolvere dall'aborto era stato inserito nella bolla di indizione del Giubileo Misericordiae Vultus.


«Il peccato è abbandonare Dio, voltargli le spalle per guardare solo a sé stessi. Una drammatica fiducia in sé, che fa crepe da tutte le parti e non è in grado di portare stabilità e consistenza alla vita. Sappiamo – ha spiegato Papa Francesco - che questa è l’esperienza quotidiana che viviamo in prima persona. Eppure, ci sono momenti in cui realmente si sente il silenzio e l’abbandono di Dio. Non solo nelle grandi ore oscure dell’umanità di ogni epoca, che fanno sorgere in molti l’interrogativo sull’abbandono di Dio. Avviene che anche nelle vicende personali, persino in quelle dei santi, si possa fare l’esperienza dell’abbandono. Che triste esperienza quella dell’abbandono!»


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Il Messaggero