Papa Bergoglio in piazza Mignanelli per l'Immacolata: «Prego per chi è senza lavoro»

Papa Bergoglio in piazza Mignanelli per l'Immacolata: «Prego per chi è senza lavoro»
Mentre la Roma dello shopping pre-natalizio è impegnata ad affrontare le grandi corse dei regali nelle vie del lusso, la Roma della fede popolare si è data...

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Mentre la Roma dello shopping pre-natalizio è impegnata ad affrontare le grandi corse dei regali nelle vie del lusso, la Roma della fede popolare si è data appuntamento in piazza di Spagna per il tradizionale atto di venerazione a Maria, sotto la statua dell'Immacolata. Papa Francesco è arrivato nel centro di Roma alle 16 in punto salutato da due ali di folla festante assiepata dietro le transenne. C'era un clima di festa ma lui ha voluto pregare per i disoccupati che non trovano lavoro, le famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese, i bambini abbandonati che finiscono nelle maglie della criminalità. E' stata una preghiera accorata quella che Bergoglio ha rivolto alla Vergine, un rito tradizionale che si ripete di anno in anno, dai tempi di Pio IX che viene preceduto da una invocazione e la deposizione di un mazzo di rose.

 

“O Maria, Madre nostra Immacolata, nel giorno della tua festa vengo a Te, e non vengo solo: porto con me tutti coloro che il tuo Figlio mi ha affidato, in questa Città di Roma e nel mondo intero, perché Tu li benedica e li salvi dai pericoli”. Accanto al Papa c'erano le autorità cittadine, il cardinale Vallini e la sindaca Raggi (con la quale ha scambiato solo un saluto di circostanza). Il microfono al centro della piazza ha continuato a diffondere la voce del pontefice che, quasi monotona, si faceva carico di trasmettere la disperazione di chi fatica a farsi vedere. “Ti porto, Madre, i bambini, specialmente quelli soli, abbandonati, e che per questo vengono ingannati e sfruttati. Ti porto, Madre, le famiglie, che mandano avanti la vita e la società con il loro impegno quotidiano e nascosto; in modo particolare le famiglie che fanno più fatica per tanti problemi interni ed esterni. Ti porto, Madre, tutti i lavoratori, uomini e donne, e ti affido soprattutto chi, per necessità, si sforza di svolgere un lavoro indegno e chi il lavoro l’ha perso o non riesce a trovarlo”.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero