Il Papa riceve i piccoli del Bambin Gesù per la festa di Natale: «Basta corruzione sulla loro pelle»

Il Papa riceve i piccoli del Bambin Gesù per la festa di Natale: «Basta corruzione sulla loro pelle»
Città del Vaticano - Bambini ammalati e bambini guariti, clown, infermieri, medici, e poi palloncini colorati, striscioni, doni. L'aula Paolo VI ha ospitato la festa...

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Città del Vaticano - Bambini ammalati e bambini guariti, clown, infermieri, medici, e poi palloncini colorati, striscioni, doni. L'aula Paolo VI ha ospitato la festa dell'ospedale pediatrico Bambin Gesù. "Il nostro ospedale non 
deve essere e non è né un centro di potere né un centro di 
profitto" ha assicurato al Papa la presidente dell’ospedale, Mariella Enoc, la manager nominata recentemente per rimettere in carreggiata la struttura d'eccellenza di proprietà della Santa Sede che, nel nuovo corso imposto da Bergoglio, ha stretto accordi importanti con ospedali situati in zone difficili: Centrafrica, Palestina, Iraq, Giordania. Il Papa è naturalmente d'accordo, tanto che guardando i bambini chiede: "come si può fare affari sulla loro pelle? come si può essere corrotti nel campo della sanità?".


Bergoglio sorvola sulla gestione affidata al cardinale Bertone, ma poi parla di cancro nelle strutture. "Il cancro si chiama corruzione dove si scivola lentamente, oggi una mancia qui, domani una tangente là, dopodomani una raccomandazione là e  lentamente, senza accorgersene, si finisce nella corruzione. I  bambini non sono corrotti". Nell'Aula Paolo VI scrosciano gli applausi.
 
L’ospedale secondo Enoc, "deve essere ed è un luogo aperto a 
tutto il mondo, sia nel ricevere i bambini, e oggi ne sono qui 
presenti da 20 paesi del mondo, e ci occupiamo per via umanitaria 
di loro e delle loro famiglie - sia nell’andare in Paesi dove i 
bambini hanno bisogno di cure".

Papa Francesco ha salutato i bambini delle "periferie del
 mondo": l'elenco dei presenti in sala era lungo. Argentina, Venezuela, Pakistan, Nepal, Russia, Libano,
Moldavia, Ucraina, Bulgaria, Albania, Serbia, Polonia, Congo e
Nigeria.


Una bambina, Valentina, ha chiesto al Papa perchè i bambini soffrono e muoiono. “La tua domanda sui bambini che soffrono – ha risposto Bergoglio - è grande e difficile; non ho una risposta, credo sia bene che questa domanda rimanga aperta. Nemmeno Gesù ha dato una risposta a parole. Di fronte ad alcuni casi, capitati allora, di innocenti che avevano sofferto in circostanze tragiche, Gesù non fece una predica, un discorso teorico. Si può certamente fare, ma Lui non lo ha fatto. Vivendo in mezzo a noi, non ci ha spiegato perché si soffre. Gesù, invece, ci ha mostrato la via per dare senso anche a questa esperienza umana: non ha spiegato perché si soffre, ma sopportando con amore la sofferenza ci ha mostrato per chi si offre. Non perché, ma per chi. Lui ha offerto la vita per noi e con questo dono, che gli è costato tanto, ci ha salvati. E chi segue Gesù fa lo stesso: più che cercare dei perché, vive ogni giorno per”.

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Il Messaggero