È tornato libero ma con l'obbligo di firma due volte a settimana Gabriele Paolini, il più noto dei disturbatori televisivi che dal 2013 è agli arresti domiciliari con...
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Lo ha deciso la quinta Sezione penale del Tribunale davanti alla quale Paolini è imputato, accogliendo la richiesta dello stesso pubblico ministero Claudia Terracina. Le accuse fatte a Paolini sono conseguenti ai suoi rapporti soprattutto con un ragazzo che all'epoca dei fatti era minorenne. Paolini ha sempre respinto le imputazioni parlando sempre di rapporti affettuosi con il ragazzo, Daniel, escludendo che ci sia stata sotto qualsiasi forma prostituzione.
«Non farò mai più il disturbatore tv». «Non rinnego una diretta di quelle che ho fatto, ma non potrò riprendere a fare quello che voglio perché la giustizia me lo ha fatto capire». Gabriele Paolini, dal 2013 agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per le accuse di prostituzione, pornografia minorile e violenza sessuale e tornato oggi libero con l'obbligo di firma due volte a settimana, afferma all'Adnkronos che non farà mai più il disturbatore televisivo. «Il mio problema è stato un narcisismo patologico - dice Paolini - Ma devo dimostrare a me stesso che qualcosa da questa esperienza ho imparato: ho ricevuto tanta umanità, dal mio avvocato, dai carabinieri, dai poliziotti della penitenziaria. Non potrò più essere il rompiballe che ero. Senza rinnegare le dirette che ho fatto, ora devo metterle da parte». Le accuse mosse a Paolini sono conseguenti ai suoi rapporti soprattutto con un ragazzo che all'epoca dei fatti era minorenne.
Paolini ha sempre respinto le imputazioni parlando di rapporti affettuosi con il ragazzo, escludendo qualsiasi forma prostituzione: «Ho seguito i consigli dei legali, ma non quelli che mi dicevano che c'erano anche misure alternative perché se si sbaglia bisogna pagare - afferma - C'era amore, ma non posso venire meno alla responsabilità morale perché sapevo che all'epoca era minorenne». Gli arresti, assicura Paolini, lo hanno cambiato: «Non voglio rinnegare quello che ho fatto, ma ora voglio pensare solo alla mia biografia, al cinema visto che dalla biografia nascerà un film, e alla pittura». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero