«Mi hanno messa in mezzo», «è qualcosa di molto più grande di me», «hanno usato me come potevano usare forse qualcun altro. Forse...
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«Sto male per tutte quelle persone che, fidandosi di me, mi hanno seguita in questo programma - sostiene la conduttrice -. Ora resteranno senza lavoro». «Sono disorientata, questa è la parola giusta. Ancora non me ne rendo conto di quello che sta accadendo. È tutto troppo. È tutto troppo surreale - afferma -. Non ho ancora metabolizzato, non riesco a capire bene che cos'è questa violenza contro di me. Una violenza terribile, brutta. Non me lo merito, io credo di essere una brava persona. Ma la mia preoccupazione, credetemi, non è per me, è veramente per tutte quelle persone che lavorano con me. Pensa che guadagnano due lire ed ora veramente avranno problemi a pagare l'affitto, perché non è che gli stipendi Rai proprio ti permettono di navigare nell'oro». La conduttrice ricorda che «c'è gente che ha bestemmiato, hanno intervistato il figlio di Totò Riina facendogli l'altarino, abbiamo visto in televisione qualunque cosa. (Questo, ndr) era un gioco. È scoppiata la bomba, ma la bomba non c'è».
«Gli argomenti in Rai - spiega - vengono approvati prima di essere messi in onda. Dal capostruttura, dal direttore di rete. Mi hanno approvato questo argomento e mi hanno cassato il femminicidio perché non volevano che ne parlassimo perché non era con la linea editoriale. Prima l'approvano e poi si scusano, di cosa? Ma di cosa? Ma di che stiamo parlando?». «Io l'ho rivisto tre volte quel pezzo: io ho difeso le donne come faccio sempre. Non c'è reato, non c'è il reato», sostiene, ammettendo che può essere stata «una pagina mediocre» di televisione «come tante altre». «Mi vorrei scusare per la dichiarazione di Fabio Testi - aggiunge -. Ho chiesto di non invitarlo più». Alla Boldrini, che la ha accusata di aver trattato la donna come un animale domestico, replica: «quando la signora Boldrini ancora non era in politica e faceva televisione, io già lottavo per i diritti delle donne». Perego non crede, infine, alla possibilità che qualcuno possa ridimensionare le sue accuse, «anche perché dalle posizioni che hanno preso, è molto difficile tornare indietro e poi sono dei codardi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero