Nel Regno Unito c’è chi, invece di pensare alla Brexit, preferisce guardare più… in alto, con gli occhi dritti al cielo e vietare il volo dei...
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Il divieto, che fuori dall’Europa sta interessando parte degli Stati Uniti e dall’Australia, si basa sulla tutela dell’aria e dell’ambiente. Sembra infatti che i palloncini gonfiabili inquinano e danneggiano l'ecosistema. Come conferma il quotidiano britannico The Guardian i pallone ad elio sono pensati e realizzati per salire fino a cinque miglia nel cielo prima di frantumarsi in piccoli pezzi, ma circa il 10% non lo fa e ritorna indietro in gran parte intatto. Possono viaggiare per decine di miglia e spesso atterrare in mare, dove diventano un rischio per la vita marina. Per esempio le tartarughe ne sono molto attratte. I frammenti possono rimanere intrappolati nel loro intestino e causarne la morte. Così come per delfini e uccelli marini. Secondo i dati forniti dalla Marine Conservation Society britannica la quantità di detriti provenienti dai palloncini sulle spiagge nel Regno Unito è triplicata negli ultimi vent’anni.
Da parte loro i produttori di palloncini si difendono ripetendo che il materiale con cui sono realizzati i palloncini è biodegradabile e si decompone in brevssimo tempo “quanto una foglia di quercia” anche se non sono ancora riusciti a dimostrarlo scientificamente. In più l’elio, il nobile e prezioso gas con cui vengono riempiti questi contenitori di fantasia volanti, è una risorsa naturale limitata. Ma anche i Balloon-release, le lanterne di carta alimentate da una candela, alternative ai classici palloncini hanno le loro falle: le candele che le alimentano possono galleggiare nell’aria per miglia, ma le parti che cadono possono danneggiare e uccidere la fauna selvatica. Oltre a provocare incendi.
Insomma, ai bambini de Terzo Millennio e oltre rimarranno gli aquiloni e la loro fantasia da far volare libera, e innocua, nel cielo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero