Palermo, due feriti nella rissa alla Vucciria, panico fra i passanti: hanno temuto un attacco terroristico

Palermo, due feriti nella rissa alla Vucciria, panico fra i passanti: hanno temuto un attacco terroristico
Panico nella cuore della notte alla Vucciria, in centro a Palermo: intorno alle 4,30 non c’erano tantissime persone, ma quelle presenti a un tratto si son viste davanti...

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Panico nella cuore della notte alla Vucciria, in centro a Palermo: intorno alle 4,30 non c’erano tantissime persone, ma quelle presenti a un tratto si son viste davanti alcune persone col volto sanguinante, come fossero state bersaglio di un attentato terroristico.


L’intervento di Polizia e Carabinieri ha poi chiarito che ieri notte, in realtà, non ci sono stati jihadisti in azione, ma “semplicemente” un’improvvisa e violentissima rissa in piazza Garraffello, da anni luogo della “movida” cittadina, scoppiata probabilmente per futili motivi. Quasi subito son volate parole grosse; poco dopo, però, sono volate anche sedie e bottiglie di vetro, mentre alcuni contendenti si sarebbero gettati addosso a vicenda tavolini e caschi da motociclista.

Il risultato è due persone ferite, una col volto completamente insanguinato: già solo a vederla, alcuni passanti ignari del tafferuglio sono istintivamente scappati via, pensando fosse stata coinvolta in un attentato terroristico. L’uomo è stato poi medicato dai sanitari del servizio “118”, diversamente dall’altro ferito, in condizioni migliori.

All’origine dell’alterco potrebbe esserci proprio una tensione nata in uno dei vari locali che sorgono attorno a piazza Garraffello: frequenti sono infatti le lamentele che riguardano la vita notturna nell’area, a causa dei numerosi venditori abusivi e spesso anche della musica ad alto volume. Non è escluso, pertanto, che le autorità possano adottare provvedimenti nei confronti di qualche esercizio della zona: solo nel giugno scorso, del resto, in seguito ad alcuni controlli in varie aree del capoluogo siciliano un locale della piazza era stato sanzionato.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero