Palermo, rapina a mano armata in farmacia: il bandito incastrato da un tatuaggio

Con l'accusa di avere compiuto nell'estate del 2014 una violenta rapina in una farmacia di Palermo, la Polizia di Stato ha arrestato due giovani, Valentino Di Cesare di 27...

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Con l'accusa di avere compiuto nell'estate del 2014 una violenta rapina in una farmacia di Palermo, la Polizia di Stato ha arrestato due giovani, Valentino Di Cesare di 27 anni e Francesco Spinnato di 26 anni, entrambi residenti allo Zen. Uno dei due arrestati, Di Cesare, è stato 'traditò da un tatuaggio sul braccio, ma anche dalla sua stazza imponente. Dalle indagini condotte dai poliziotti della sezione Investigativa del Commissariato San Lorenzo, guidato

da Luca Salvemini, Di Cesare e Spinnato «risulterebbero aver fatto parte del commando di rapinatori che, nel luglio 2014, riuscirono ad impossessarsi del contenuto della cassa della farmacia, circa 1.000 euro, dopo un' irruzione in grande stile ed in pieno giorno», dice la Polizia.
La rapina, come registrato dalle telecamere di videosorveglianza, si connotò di momenti di alta tensione: pistola in pugno e puntata ad altezza uomo, il rapinatore poi identificato per Di Cesare, si avvicinò alla cassa, facendosi largo tra gli attoniti clienti tra i quali una donna incinta ed una cittadina, letteralmente terrorizzata per l'incolumità dei tre piccoli figli, a loro volta, presenti all'assalto e scoppiati in lacrime dalla paura.

 «La minacciosa postura del Di Cesare servì a coprire l'azione di un complice ancora non identificato e capace, nel frattempo, di svuotare di 1.000 euro una cassa della farmacia - spiegano gli inquirenti - ad attendere i due, con funzioni di »palo« all'esterno della farmacia, almeno un altro individuo, appunto Spinnato Francesco». Alle identificazioni dei due malviventi i poliziotti del Commissariato di San Lorenzo «sono giunti dopo una laboriosa attività d'indagine che ha condotto ad importati riscontri investigativi, anche grazie all'ausilio di efficaci supporti tecnici».

La stazza, un segno particolare sul braccio destro (un tatuaggio malcelato dalla manica di una felpa) ed un pantalone perfettamente corrispondente a quello indossato in corso di rapina, sono gli elementi che hanno
«incastrato» Di Cesare; attraverso una costante analisi dei luoghi di principale sua frequentazione, si è quindi giunti a Spinnato che risulterebbe aver partecipato alla rapina, restando all'esterno dalla farmacia. Di Cesare

e Spinnato risultano, attualmente, reclusi presso la locale casa circondariale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero