Boss ucciso a Palermo, una testimone: «Gli hanno sparato alla testa»

Boss ucciso a Palermo, una testimone: «Gli hanno sparato alla testa»
«Ho sentito due colpi d'arma da fuoco. Erano le 7:50. Erano da pochissimo usciti i miei figli. Mi sembravano giochi d'artificio. Qui si sparano sempre i giochi...

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«Ho sentito due colpi d'arma da fuoco. Erano le 7:50. Erano da pochissimo usciti i miei figli. Mi sembravano giochi d'artificio. Qui si sparano sempre i giochi d'artificio a qualunque ora. Mi sono affacciata e ho visto un uomo a terra che perdeva sangue dalla testa. In strada non c'era nessuno». A parlare è una donna tunisina che abita in via D'Ossuna, a Palermo, a pochi metri da dove è stato ucciso il boss Giuseppe Dainotti.


La donna ha aggiunto: «Poco dopo è arrivato un ragazzo con una maglietta celeste. Gridava 'zio Peppino zio Peppinò. Subito dopo sono arrivate le auto della polizia e dei carabinieri. Non avevo mai sentito colpi di pistola. Una volta che mi sono resa conto che era stato commesso un omicidio sono rimasta impietrita».
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Il Messaggero