Pachino, abusava da 4 anni di una minorenne disabile: arrestato

Pachino, abusava da 4 anni di una minorenne disabile: arrestato
Aveva soltanto 12 anni, Giada (il nome è di fantasia), quando l’oggi il 67enne Giombattista Lombardo – funzionario comunale presso l’Anagrafe canina di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Aveva soltanto 12 anni, Giada (il nome è di fantasia), quando l’oggi il 67enne Giombattista Lombardo – funzionario comunale presso l’Anagrafe canina di Pachino, nel Siracusano, gestore di una palestra di karate e presidente di un’associazione di volontariato attiva nella Protezione civile – ha iniziato a usarle violenza sessuale, indifferente alla circostanza che la ragazzina fosse affetta da un serio ritardo mentale. Dopo anni di abusi e d’indicibili sofferenze, finalmente il calvario della giovanissima vittima è finito e Lombardo stato arrestato dagli agenti del Commissariato pachinese, con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata commessa abusando delle condizioni d’inferiorità fisica, economica e psichica della piccola.

 
Solo pochi giorni fa, per ironia della sorte, proprio a Pachino era stato presentato il “Report 2017” dell’associazione Meter, l’edizione più aggiornata del documentatissimo lavoro in materia di pedopornografia da parte dell’associazione fondata e guidata dal parroco di Avola don Fortunato Di Noto, un’autorità in materia di contrasto alla pedofilia e a ogni sorta d’organizzazione pedocriminale. Questo “alert” non era certo servito a Lombardo: non c’erano avvisaglie di sorta che l’uomo avesse autonomamente intenzione di smettere di torturare la sua giovanissima vittima.
 
Gli accertamenti investigativi coordinati dalla Procura della Repubblica di Siracusa, guidata da Paolo Giordano, sono scattati il primo dicembre scorso in base a una denuncia anonima che dava conto degli atti sessuali con persona minorenne che sarebbero stati illegalmente compiuti da Giombattista Lombardo.

L’adolescente è affetta da ritardo mentale di medio grado, e ai suoi occhi il funzionario comunale doveva apparire una sorta di benefattore, considerato che aiutava la sua famiglia, colpita da gravissimo disagio economico, consegnandole regolarmente dei pacchi di derrate mediante la sua associazione, la pachinese Anopas (Associazione Nucleo operativo prima assistenza al soccorso), che opera in questo senso anche a favore di vari altri nuclei familiari svantaggiati.
 
Per le forze dell’ordine non è stato difficile appurare in breve tempo che Lombardo effettivamente andava in giro con una bambina, che era poi la vittima delle sue perversioni da pedofilo; e tra l’altro, lo faceva a bordo di un’auto dell’associazione; spesso, in orari nei quali non si svolgeva alcuna attività a cura dell’Anopas; in molti casi, persino nelle stesse ore in cui, invece, il funzionario pubblico si sarebbe dovuto trovare in ufficio a svolgere il proprio lavoro.
 
Naturale, per l’ufficio di Procura, chiedere un approfondimento della delicatissima situazione anche attraverso pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali. E anche in questo caso, c’è voluto davvero poco per intuire di che reale natura fossero i rapporti tra l’uomo e quella che poteva essere sua figlia; anzi, vista l’età, una sua nipotina.
Col facile pretesto dell’animo riconoscente della piccola menomata da difficoltà psichiche, Giombattista Lombardo ne avrebbe abusato per quattro interminabili anni.
 

Nelle prime ore di stamattina l’arresto da parte della Polizia. Lombardo si trova adesso rinchiuso nel carcere siracusano di contrada Cavadonna. 

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero