Un numero ancora troppo grande di piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo non riceve gli aiuti necessari per sfamare le proprie famiglie e per adattarsi all'impatto...
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«Al G7 agricoltura non possiamo dimenticarci della sopravvivenza di decine di milioni di persone vittime della fame in molti paesi del mondo - afferma Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia - che non hanno mezzi per resistere a siccità o eventi metereologici estremi, sempre più frequenti. I grandi donatori internazionali, non possono più rinviare scelte da cui dipende il futuro di gran parte del mondo più povero dove il settore agricolo è una fonte di sostentamento vitale per centinaia di migliaia di famiglie».
L'Italia, aggiunge Bacciotti, può giocare un ruolo chiave, a partire dall'aumento dei finanziamenti per lo sviluppo del settore agricolo di piccola scala dei paesi in via di sviluppo. Secondo le attuali stime, per eliminare la fame entro il 2030, i paesi in via di sviluppo e i paesi donatori avranno bisogno di aggiungere alla loro spesa pubblica 11 miliardi di dollari l'anno. Mentre per l'adattamento ai cambiamenti climatici, i paesi a basso reddito potrebbero dover affrontare, entro il 2030, costi tra i 140 e i 300 miliardi di dollari l'anno. A oggi i finanziamenti multilaterali stanziati negli ultimi anni, ricorda Oxfam, ammontano a 345 milioni di dollari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero