Parte dalla Leopolda la caccia di Renzi al "voto utile"

Renzi
Inizia l’ottava Leopolda nel segno delle fake news, vera ossessione della politica e, soprattutto, di Matteo Renzi. Falsità che viaggiano sul web e che, anche se...

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Inizia l’ottava Leopolda nel segno delle fake news, vera ossessione della politica e, soprattutto, di Matteo Renzi. Falsità che viaggiano sul web e che, anche se paradossali, raccolgono migliaia di like.


«Quello che sta accadendo in queste ore - scrive Matteo Renzi nella sua enews - è impressionante. Alcune inchieste giornalistiche mostrano che in Italia esiste una vera industria del falso, con profili social altamente specializzati in diffusione di bufale, fake news, propaganda». 

«Dopo una indagine condotta da una testata online sono state oscurate in settimana pagine che avevano un totale di 7 milioni di like. Avete letto bene: 7 milioni di like - prosegue il leader Pd -. Sono numeri da capogiro. I quotidiani italiani - tutti insieme - vendono un decimo di questa cifra. Nessun talk show neanche si avvicina a questi dati. Che significa? Significa che c'è chi inquina in modo scientifico il dibattito politico sul web diffondendo notizie false solo per screditare gli avversari». 

Domande che dovrebbero trovare risposte anche nei sostegni che governo e Parlamento dovrebbero predisporre per aiutare l’informazione tradizionale, ma che ripropongono anche il tema dei manipolatori esteri che intervengono nelle campagne elettorali per destabilizzare questo o quel Paese. 

All’appuntamento con la Leopolda Renzi sarebbe voluto arrivare con la coalizione già composta, ma il cantiere è ancora aperto anche se qualche certezza in più comincia ad esserci. Come era scontato Mdp non entrerà nella coalizione di centrosinistra e darà vita ad una sorta di quarto polo con Sinistra Italiana. Fuori dal percorso della Cosa Rossa resta Rifondazione Comunista che presenterà liste autonome. Una frammentazione che aiuta il centrodestra che invece viaggia compatto, anche se le tensioni non mancano. 


Berlusconi continua a focalizzare i suoi attacchi contro i grillini e raramente critica il Pd e il centrosinistra. Obiettivo è quello di presentarsi come unica diga per frenare i pentastellati e catalizzare il voto utile. Renzi ha lo stesso obiettivo, ma sconta le difficoltà che ci sono a sinistra nel comporre una coalizione. Il Pd, come ricorda Renzi, ha il doppio dei voti di FI, ma il Rosatellum prevede le coalizioni e più saranno ampie e più potranno presentarsi come argine all’uno o all’altro schieramento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero