Caso Bellomo, interviene Orlando: «Episodio da chiarire»

Il magistrato della corte dei conti, Francesco Bellomo
«Io mi auguro e credo si tratti di casi isolati, ma è giusto andare a vedere». Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando questa mattina ad...

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«Io mi auguro e credo si tratti di casi isolati, ma è giusto andare a vedere». Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando questa mattina ad Agorà, in merito al caso che riguarda il consigliere di Stato Francesco Bellomo, indagato per estorsione a Bari e per stalking a Piacenza per la vicenda che riguarda le presunte pressioni sulle borsiste della scuola per aspiranti magistrati da lui gestita.


Su Bellomo si esprimerà domani l'adunanza generale del Consiglio di Stato. Quanto alle condizioni sottoscritte per la partecipazione ai corsi, «bisogna valutare - ha detto il ministro - se siano compatibili con la funzione» che i partecipanti ai corsi «intendono svolgere e che svolgono nella magistratura». Orlando, che ha disposto una commissione ministeriale sul caso, ha precisato che «il punto, in questo caso, è questo: quante sono le scuole, come funzionano e quali sono i criteri mediante i quali sostanzialmente vengono formati questi magistrati? Perché a fronte di un percorso ufficiale, che è stato previsto dal legislatore e che prevede delle scuole para-universitarie post-laurea, si è determinato anche questo percorso informale. Se noi dovessimo scoprire che in modo consistente sono stati immessi magistrati che hanno sottoscritto quelle condizioni, dovremo pensare che ci sono persone che hanno accettato un patto di quel genere?».

«Questa vicenda - ha concluso il ministro - apre una riflessione generale che va fatta sulla modalità di formazione della magistratura e sulla modalità di formazione, diciamo, parallela della magistratura che si è determinata nel corso di questi anni, le cosiddette scuole di formazione».
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Il Messaggero