ROMA Il numero uno, il superlatitante, è ancora lui, Matteo Messina Denaro, classe 62, boss trapanese, ritenuto il nuovo capo di Cosa nostra. ...
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IL CARCERE
Una caccia lunga 23 anni, durante i quali in carcere sono finiti i parenti e gli amici del boss, gli imprenditori di riferimento, mentre con i sequestri milionari si è tentato di colpire il suo patrimonio.
Ma lui, probabilmente ancora in Sicilia, nel suo feudo, è imprendibile. È ufficialmente un fantasma dal 2 giugno 93, accusato delle stragi di Roma e Firenze e di decine di omicidi commessi fra gli anni 80 e 90 padrone di un impero. Agli atti ci sono i pizzini, sequestrati a Montagna dei Cavalli, covo di Bernardo Provenzano.Le intercettazioni raccontano che il boss è riuscito a comunicare anche con la sorella Patrizia, sorvegliata speciale in carcere.
LA CASSAFORTE
Nuovi collaboratori hanno riferito di un telefono da 4 mila euro, un apparecchio non intercettabile e di un periodo di latitanza in Spagna. Il racconto dell'architetto Giuseppe Tuzzolino, ritenuto trait d'union tra mafia massoneria e politica, ha anche portato la polizia Usa a cercare in una cassaforte di New York, foto e documenti di Messina Denaro, ma è stato un buco nell'acqua. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero