Onu, celebrata la giornata mondiale delle bambine, ma aumentano stupri e matrimoni forzati

Onu, celebrata la giornata mondiale delle bambine, ma aumentano stupri e matrimoni forzati
ROMA L’Onu celebra la giornata mondiale delle bambine e delle ragazze ma c’è ben poco da celebrare visto il rapporto di Terre des Hommes presentato oggi al...

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ROMA L’Onu celebra la giornata mondiale delle bambine e delle ragazze ma c’è ben poco da celebrare visto il rapporto di Terre des Hommes presentato oggi al Senato, in cui affiora un orizzonte ancora troppo carico di dolore, violenze e di condizioni di inferiorità, non solo nel resto del mondo, ma anche in Europa. In Italia, per esempio, si calcola un drammatico aumento della pornografia minorile negli ultimi cinque anni pari a +543%. Nell’81% dei casi le vittime sono bambine e ragazze. Non solo. C'è stato un incremento del 148% anche per gli atti sessuali con minori di 14 anni, o minori di 16 anni nel caso di parenti stretti e affidatari: in numeri assoluti sono state 411 le vittime nel 2015, il 78% femmine. Tra i primi nemici di bambine e ragazze emergono i coetanei: lo documentano senza ombra di dubbio i dati del Ministero della Giustizia che segnalano in carico dei Servizi sociali ben 817 minori di sesso maschile condannati per violenze sessuali; 267 invece sono responsabili di sfruttamento della pornografia e prostituzione minorile.


Il Dossier si sofferma sulle quotidiane violenze subite da bambine e ragazze migranti in fuga da conflitti, dittature e miseria: «nei lunghi viaggi per raggiungere l’Europa sono poche le donne e le ragazze che non abbiano subito abusi sessuali. Molte, allettate da false promesse, finiscono nel giro della prostituzione. Tante sono le donne che arrivano incinte sulle nostre coste. Tutte hanno subito traumi da privazioni e violenze e necessitano di un’assistenza psicologica specifica». Non solo Iraq e Siria dove «migliaia di donne e ragazze sono ridotte schiave dei combattimenti e dove le bambine sono prede di guerra». L’elenco include anche altre nazioni come la Nigeria, Libia, Somalia, Eritrea, Afghanistan, Pakistan in cui la pratica dei matrimoni precoci che coinvolge moltissime bambine. «I numeri - ha commentato Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des Hommes - sono impressionanti e non lasciano spazio a dubbi: la prevenzione della violenza sui minori deve essere una priorità  delle istituzioni pubbliche e richiede l’impegno di tutti. Bisogna abbattere gli stereotipi di genere tra i ragazzi come strumento per prevenire la violenza sulle donne domani. La Campagna Indifesa di quest’anno punta i riflettori anche sulle bambine che vivono in zone teatro di guerra e nelle emergenze migratorie che ne conseguono, per proteggerle e tutelarne i diritti fondamentali alla salute, allo studio, alla libertà».


 
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Il Messaggero