Caso Yara, la sorella di Bossetti: «Se non fosse innocente non avrebbe resistito»

Caso Yara, la sorella di Bossetti: «Se non fosse innocente non avrebbe resistito»
dal nostro inviato BERGAMO L'ha incontrato l'ultima volta ieri mattina, prima che cominciasse l'udienza. Poche...

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dal nostro inviato

BERGAMO L'ha incontrato l'ultima volta ieri mattina, prima che cominciasse l'udienza. Poche parole, un abbraccio per fargli coraggio. Laura Letizia è la gemella di Massimo Bossetti e da settembre scorso, quando è cominciato il processo, è seduta in prima fila tra il pubblico.

Signora, come stava suo fratello?
«Era molto fiducioso. Ha aspettato alla fine per poter parlare in aula e così ha fatto. Per far sapere che non ha ucciso lui la povera Yara Gambirasio».
 
Lei ha mai avuto qualche dubbio nei suoi confronti?
«So come Massimo ha sempre guardato nel suo cuore, nella sua interiorità. E poi per tutti questi anni non ha mai ceduto, non ha mai vacillato. Come potrebbe resistere se davvero fosse lui l'assassino di Yara? Massimo è innocente e noi familiari continueremo a sostenerlo fino alla fine».

Durante i quattro anni di inchiesta sono emerse notizie sconvolgenti. A cominciare dal fatto che avete scoperto la verità sul vostro padre naturale.
«Questo non ha cambiato nulla nel rapporto con la mamma. Siamo una famiglia unita, anzi adesso se possibile lo siamo anche più di prima».

Quando Yara è stata trovata morta nel campo di Chignolo ne avete parlato tra di voi?
«Certo che ne abbiamo parlato, per il paese è stato un dramma terribile. Si discuteva del caso fin dalla sua scomparsa e anche Massimo partecipava. Tra noi ci chiedevamo che persona orribile fosse chi ha potuto compiere un gesto così osceno».

Ripensandoci ora, le viene in mente qualche commento strano di suo fratello?
«Anche con il senno di poi non ricordo nessun atteggiamento particolare».
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Il Messaggero