«Non è stato facile e semplice, soprattutto per la mia famiglia che sta soffrendo maledettamente, ma per fortuna le cose stanno finendo». Lo ha detto parlando...
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L'avvocato. «Il signor Fidone non è né uno stregone, né l'uomo che ha ucciso il bambino. È una persona appassionata di caccia che ha determinate cognizioni ed esperienze che fanno sì che abbia trovato il bambino. Non è assolutamente vero che è andato direttamente in quel posto a cercare il bambino». Lo ha detto Pietro Savà, l'avvocato di Orazio Fidone, il cacciatore che sabato scorso ha trovato nelle campagne di Santa Croce Camerina, nel ragusano, il corpo senza vita del piccolo Loris Stival.
Era da un'altra parte. «Da uno sportello aperto è stata costruita l'immagine dell'orco destituita di ogni fondamento. A parte che la macchina era vecchia - ha osservato il legale - e con la pendenza lo sportello si apre, ma se fosse lui l'orco, il bambino non lo avrebbe portato giù dallo sportello di lato della guida. Ma poi il signor Fidone non ha il dono dell'ubiquità. Non può trovarsi nel posto dov'è stato ucciso e contemporaneamente a 17 km di distanza». «Noi - ha aggiunto- abbiamo un alibi di ferro sotto questo aspetto. La famiglia di Fidone - ha concluso Savà- ha passato le pene dell'inferno. Ma nonostante tutto il signor Fidone ha ribadito di essere pronto a rifare lo stesso gesto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero