MILANO «Non ce la faceva più, mi rimproverava in continuazione». Così S.H.T., cittadino cinese di 29 anni ha afferrato un coltello dal bancone del...
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IMPETO D'IRA
L’omicidio di China town è stato risolto grazie alle telecamere e alle testimonianze di chi frequentava l’esercizio commerciale. Le indagini, fin dall’inizio, hanno puntato su un conoscente della donna e ben presto il cerchio si è stretto attorno al neo assunto, svanito nel nulla dopo la morte della donna. Il dipendente ha confessato di essere l’assassino di Yu Suicha e ha anche spiegato il motivo per cui l’ha accoltellata: lei si lamentava della qualità del lavoro svolto dal ventinovenne, non era soddisfatta e sottolineava ripetutamente le sue mancanze. «Mi sgridava sempre e alla fine non ce l’ho fatta più». Il giovane aveva cominciato a lavorare nel supermarket solo qualche giorno prima, la proprietaria non risparmiava critiche. In un impeto d’ira S.H.T. ha afferrato un coltello della macelleria del negozio e si è avventato sulla donna, poi è scapato e ha vagato senza meta fino a raggiungere Saronno, nel varesotto. Venerdì pomeriggio si è consegnato alla locale stazione dei carabinieri, raccontando ciò che ha fatto in un inglese confuso. Irregolare, in Italia presumibilmente da un anno, passato dal Veneto e arrivato a Milano, il cinese non ha una dimora fissa, non ha precedenti e non è mai stato identificato dalle forze dell’ordine. Ora è sottoposto a fermo che verrà convalidato nei prossimi giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero