La Procura di Ivrea ha aperto un'inchiesta su venti morti sospette a causa dell'amianto negli stabilimenti Olivetti. Secondo quanto anticipato dal quotidiano 'La...
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«Violati i principi basilari della sicurezza e igiene del lavoro»: nello stabilimento della Olivetti di San Bernardo, a Ivrea (Torino), questo è accaduto in relazione alla presenza di amianto. Lo scrivono i giudici della Corte d'appello di Torino nelle motivazioni della condanna di un dirigente nel processo del novembre 2012 (il primo sulla questione) che ha innescato l'inchiesta che oggi a portato ad iscrivere nel registro degli indagati anche Carlo De Benedetti. La sentenza in questione riguarda Ottorino Beltrami, all'epoca dei fatti amministratore delegato di Olivetti spa, al quale sono stati inflitti, in appello, sei mesi di carcere per omicidio colposo in relazione alla morte di una lavoratrice dipendente.
La replica. Carlo De Benedetti «nel rispetto degli operai e delle loro famiglie, attende fiducioso l'esito delle indagini nella certezza della sua totale estraneità ai fatti contestati». Così il portavoce dell'ingegner De Benedetti riguardo all'inchiesta su 20 morti sospette a causa dell'amianto negli stabilimenti Olivetti. In merito all'inchiesta della Procura della Repubblica di Ivrea, di cui danno conto oggi varie notizie di stampa e nella quale De Benedetti sarebbe indagato, tra gli altri, insieme al compianto ingegner Beltrami, a suo fratello Franco e al dottor Passera - si legge in una nota - lo stesso ingegnere Carlo De Benedetti, «nel rispetto degli operai e delle loro famiglie, attende fiducioso l'esito delle indagini nella certezza della sua totale estraneità ai fatti contestati». La nota del portavoce dell'ingegner De Benedetti spiega anche che «la realizzazione delle strutture oggetto di indagine precede infatti di diversi anni l'inizio della sua gestione alla Olivetti. Nel periodo della sua permanenza in azienda, inoltre, l'Olivetti - conclude - ha sempre prestato attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con misure adeguate alle normative e alla conoscenze scientifiche dell'epoca». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero