Olandese tra i miliziani dell'Isis per amore: si pente, la madre corre a salvarla

Olandese tra i miliziani dell'Isis per amore: si pente, la madre corre a salvarla
Si converte all'Islam e fugge in Siria per combattere a fianco dell'Isis. La madre della ragazza corre a salvarla. Il grido disperato di una figlia che una madre non può...

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Si converte all'Islam e fugge in Siria per combattere a fianco dell'Isis. La madre della ragazza corre a salvarla. Il grido disperato di una figlia che una madre non può ignorare. Un viaggio della speranza, una missione impossibile per riportarla a casa,


per farle abbandonare quel mondo che aveva sposato e che era diventato solo un incubo dal quale fuggire.







Monique, una mamma di Maastricht, in Olanda, ha viaggiato attraverso la Turchia fino in Siria per salvare la figlia Aicha, 19 anni, che nel dicembre 2013 si era convertita all'Islam.



La conversione. Due mesi dopo la conversione, la ragazza aveva deciso che il suo posto non era più l'Olanda: doveva viaggiare fino in Siria dove avrebbe sposato Omar Yilmaz, uno jihadista ex-militare turco-olandese, e avrebbe iniziato la sua vita a fianco dei miliziani. E così è stato. A febbraio l'ultimo saluto alla sua famiglia tramite messaggio su Whatsapp. Poi il silenzio.



La cerca per mesi. Per mesi Monique si è rivolta alle associazioni umanitarie e alla polizia per cercare una soluzione per trovare la figlia e convincerla a tornare in Olanda pur sapendo che, quasi sempre, quando i fuggitivi raggiungono la Siria, riportarli a casa diventa un'impresa pressoché impossibile. Ma Monique non voleva arrendersi a perdere per sempre sua figlia. A fine ottobre ha preso un treno per la Turchia e ha viaggiato fino al confine con la Siria.



«Mamma aiutami». Mancavano pochi giorni al compleanno di Aicha ma la mamma, disperata, è dovuta tornare a casa a mani vuote. Non per molto. Quando ogni speranza sembrava persa un accorato grido di aiuto è arrivato dalla ragazza. «Ha scritto alla madre tramite internet – ha raccontato l'avvocato della famiglia, Françoise Landerloo – diceva che voleva tornare a casa, voleva fuggire da Raqqa ma aveva bisogno di aiuto».



Nuovo viaggio per la Turchia. Monique si è diretta immediatamente alla polizia di Maastricht, ma invano. «Mi hanno sconsigliato la ricerca – ha raccontato la mamma – per loro era troppo pericoloso e fornire assistenza agli jihadisti, inoltre, è un reato punibile». Ma il diniego non ha scoraggiato Monique: avrebbe salvato sua figlia, anche da sola. E così la donna è ripartita per la Turchia, ha indossato il Niqab e si è diretta a Raqqa. La donna ha aiutato la figlia a fuggire (non è ancora chiaro come la ragazza sia riuscita a “evadere”) e insieme si sono dirette in Turchia dove sono state arrestate al confine perché Aicha non ha un passaporto.



Impresa impossibile. Il ministero degli Affari esteri olandese adesso sta trattando per il ritorno, che dovrebbe concretizzarsi entro una settimana. «So che quello che penso è giusto – ha detto Monique prima di partire – Sono così preoccupata. A volte devi fare ciò che sei chiamata a fare, anche se rischioso». Appena saranno a casa Aicha e Monique dovranno raccontare i dettagli di un'impresa che appare impossibile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero