G20, Cina - Stati Uniti: tensione tra gli apparati di sicurezza

Tensione alle stelle tra gli apparati di sicurezza cinesi che vigilano sul G20 e le delegazioni presenti, e il secret service che protegge il presidente degli Stati Uniti Barack...

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Tensione alle stelle tra gli apparati di sicurezza cinesi che vigilano sul G20 e le delegazioni presenti, e il secret service che protegge il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. A raccontarlo è il New York Times secondo il quale agenti americani e addetti al protocollo si sono lamentati per le procedure adottate dai cinesi e non ritenute ortodosse e comunque non in linea con gli standard consueti. Il primo attrito poco dopo l'atterraggio dell'Air Force One. La sicurezza del presidente Obama sarebbe stata allontanata dalla pista e lo stesso  Obama sarebbe stato costretto a scendere non dal consueto portellone vicino la cabina dei piloti, ma dalla porta posta nella pancia dell'aereo solitamente usata per motivi di massima emergenza e ultimamente utilizzata in Afghanistan. Beffati quindi fotografi e telecamere che attendevano la discesa del presidente americano dalla consueta scaletta.


Poco tempo dopo la sicurezza cinese avrebbe impedito a quella americana di entrare nella sala  dove poco dopo si è tenuto l'incontro tra Obama e il presidente cinese Xi Jinping. Urla e qualche parola di troppo, ma lo scontro fisico è stato evitato per l'intervento di un ufficiale americano e di un graduato cinese che hanno richiamato tutti alla calma.
Gli americani - scrive sempre il New York Times - contestano ai cinesi il continuo cambio dei protocolli e delle procedure di sicurezza e sullo scontro è intervenuto lo stesso Obama che, rispondendo ad un giornalista, ha cercato di minimizzare: "Ci sono incomprensioni più di altre volte, ma non hanno nessuna rilevanza nei rapporti tra Stati Uniti e Cina".
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Il Messaggero