Il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Barack Obama hanno concordato di intensificare la cooperazione per implementare la dichiarazione di cessate il fuoco del...
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Putin e Obama in particolare nel corso di un colloquio telefonico hanno concordato lo sviluppo di una «cooperazione» fra diplomatici e altre agenzie governative allo scopo di attuare le decisioni prese sulla Siria nei giorni scorsi a Monaco, decisioni, quelle di carattere umanitario e per il cessate il fuoco e la preparazione di un «processo politico realistico», che sono state valutate «positivamente» dai due leader, come rende noto il Cremlino.
Nella telefonata, i presidenti di Russia e Stati Uniti hanno discusso oltre che della crisi siriana, anche di Ucraina e di lotta all'Isis. Quando all'Ucraina, Putin ha detto di auspicare che Kiev faccia passi concreti per avviare un dialogo diretto con il Donbass. Nel colloquio è stata sottolineata, rende noto ancora il Cremlino, l'importanza di stabilire stretti contatti fra gli organi di difesa dei due paesi: il leader russo è tornato «a sottolineare l'importanza di creare un fronte unito contro il terrorismo e di rinunciare alle politiche dei due pesi e delle due misure».
«La Russia deve cessare i bombardamenti in Siria contro l'opposizione moderata al regime di Bashar al Assad», avrebbe detto Barack Obama a Vladimir Putin, secondo la Casa Bianca, che conferma la telefonata precisando che il presidente degli Stati Uniti e Putin hanno discusso delle decisioni e degli accordi raggiunti all'incontro dell'International Syria Support Group (Issg) l'11 febbraio e per sottolineare l'importanza di implementare l'accesso umanitario alle aree assediate in Siria e di dare il via a una tregua su scala nazionale. «In particolare - si legge - il presidente Obama ha enfatizzato l'importanza per la Russia di giocare ora un ruolo costruttivo ponendo fine alla campagna aerea contro le forze dell'opposizione moderata in Siria. I leader hanno concordato che gli Stati Uniti e la Russia manterranno le comunicazioni circa l'importante lavoro dell'Issg».
Nuovi raid in Siria. La Turchia «ha colpito con la sua artiglieria le postazioni dell'Esercito siriano nel nord della provincia di Aleppo»: lo afferma un comunicato del governo di Damasco citato da Russia Today. I bombardamenti «proseguono anche oggi». Ieri Ankara ha colpito postazioni delle forze curdo-siriane del Pyd, nella zona di Azaz. Si tratta, recita il testo, di un «sostegno diretto al terrorismo» da parte della Turchia.
Intanto i combattenti curdi in Siria hanno reso noto che non si ritireranno dalle zone recentemente conquistate nel nord del Paese, nonostante i bombardamenti turchi sulle loro posizioni, nella provincia di Aleppo.
Il Messaggero