Barack Obama, dopo il terremoto del Datagate, aveva promesso di non spiare più i leader alleati. Il Wall Street Journal ora rivela come la promessa in parte non sia stata...
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Ma non solo: secondo quanto rivelano fonti dell'intelligence e dell'amministrazione Usa, gli 007 della Nsa avrebbero avuto carta bianca per 'monitorarè leader della Nato come il presidente turco Tayyip Erdogan. E avrebbero continuato a tenere sotto controllo persino le comunicazioni dei più stretti consiglieri e collaboratori di Angela Merkel e Francois Hollande. Insomma, si tratta di rivelazioni che potrebbero far riesplodere lo scandalo provocato in origine dalle rivelazioni della 'talpà Edward Snowden, ora rifugiata in Russia. Con il governo israeliano pronto a presentare una protesta formale alla Casa Bianca. Mossa che complicherebbe il disgelo in atto tra Obama e Netanyahu dopo le tensioni degli ultimi anni.
Il ministro israeliano responsabile dei servizi ha fatto sapere che si stanno verificando i fatti. Fatti che parlano di telefonate intercettate non solo tra Netanyahu e i suoi consiglieri, ma anche tra questi e alcuni membri del Congresso americano e i leader delle associazioni israelitiche americane. Obiettivo delle intercettazioni: contrastare la campagna di Netanyahu contro l'accordo nucleare con Teheran. Erano i giorni in cui al Congresso Usa si giocava una delicatissima partita e il premier israeliano fu a sorpresa invitato dai repubblicani a parlare a Capitol Hill, all'insaputa della Casa Bianca, scatenando la collera del presidente Obama e provocando la più grave crisi nei rapporti tra Usa e Israele degli ultimi decenni.
Con il governo israeliano accusato di aver spiato i negoziati con l'Iran nel tentativo di sabotarli. Non c'è stato un ordine preciso della Casa Bianca di spiare Netanyahu. «Non dicemmo alla Nsa di farlo. Ma non le dicemmo nemmeno di non farlo», racconta al Wsj un ex funzionario dell'amministrazione Obama. Il quotidiano intanto rivela anche come all'indomani dello scandalo Datagate, leader come Merkel e Hollande siano stati inseriti in una lista di capi di stato e di governo alleati sui quali la Nsa non avrebbe più dovuto interferire.
Ma di fatto fu permesso agli 007 di proseguire nella loro attività di sorveglianza su alti funzionari di Berlino e Parigi, così come di altre capitali europee. «Non svolgiamo nessuna attività di intelligence straniera a meno che non ci sia uno scopo di sicurezza nazionale specifico e valido. Questo vale per i cittadini Usa e per i leader mondiali», è stato il commento di un portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale alla Casa Bianca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero