MACERATA «Non l'ho fatta a pezzi io». E mima il gesto di tagliare in quattro parti il braccio di Pamela. E' l'immagine choc di Desmond Lucky, 22 anni,...
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Giovedì scorso, quando era solo un indagato in stato di libertà, nel primo pomeriggio era nella sala scommesse di Macerata. Assiduo frequentatore come altri trenta nigeriani che tutti i giorni vanno a giocare ai virtual game coi soldi raggranellati davanti alle chiese e ai supermercati o con l'attività di spaccio: puntano su corse finte di cani e di auto e su partite di calcio virtuali. «Sono Desmond Lucky» dice, il suo italiano non è dei migliori ma si fa capire. Parla con toni alti. Appare alterato.
I VIRTUAL GAME
«Io conosco Innocent, veniva a giocare qui e mi chiedeva sempre soldi, dammi i soldi, mi diceva al telefono e io gli davo soldi» ripete Desmond. Questo fino al 31 gennaio quando il corpo mutilato di Pamela Mastropietro è stato trovato in due trolley abbandonati sul ciglio della strada, a Casette Verdini di Pollenza. Il primo a essere arrestato è il pusher Innocent Oseghale, 29 anni, ex rifugiato che vive nell'attico di via Spalato, a Macerata, dove Pamela è stata vista entrare con lui e dove sono stati trovati i suoi vestiti sporchi di sangue, ma Innocent fin da subito getta la colpa dell'omicidio e dello scempio su Desmond: «È stato lui, gli ha venduto l'eroina, poi la ragazza si è sentita male e io sono scappato».
Desmond Lucky viene indagato prima per spaccio di eroina, poi anche per concorso in omicidio: dopo l'interrogatorio, il prelievo del Dna (tampone salivale) e il sequestro di indumenti e scarpe (analizzati per capire se è stato nella casa del delitto) viene rimesso in libertà. E lui torna alla sala scommesse, dove è abituato a stare e dove conosce tutti.
MADAME
«Innocent ha detto alla polizia che io ho tagliato madame - dice Desmond minando il gesto di spezzare il braccio con una mannaia in più punti - io no, non sono stato. Io non sono stato a casa di Innocent, non è vero quello che lui dice, io non ho tagliato madame».
Ma la sua versione non regge e ieri Desmond, dopo un lungo interrogatorio durato fino a tarda notte, viene arrestato con un suo presunto complice, preso alla stazione di Milano. In tre sono in carcere. Caso chiuso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero