Nizza, quel selfie di due amici sul lungomare: «Intanto il camion passava dietro di noi»

Nizza, quel selfie di due amici sul lungomare: «Intanto il camion passava dietro di noi»
Due amici su un lungomare che guardano i fuochi d'artificio. Uno scatto in bianco e nero e un post pubblicato su Twitter per condividere l'emozione. È il post di...

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Due amici su un lungomare che guardano i fuochi d'artificio. Uno scatto in bianco e nero e un post pubblicato su Twitter per condividere l'emozione. È il post di @callmeclemx, una italiana che da Nizza sta raccontando la paura che scorre in questi momenti su quel pezzo di Costa Azzurra che stanotte si è tinto di nero e di sangue. «Noi eravamo giù a vedere i fuochi solo un'ora fa», scrive dal suo profilo. «Ché poi una cosa non riesci a capirla davvero finché non ti tocca personalmente». I tweet si rincorrono come una vera cronaca. «Magari mentre ce ne stavamo tranquilli a vedere i fuochi, il camion passava proprio dietro di noi sulla Promenade».


Gli spari, infatti, si confondevano con lo spettacolo pirotecnico e le urla erano coperte dalla musica che riecheggiava sul lungomare. «La mamma di un nostro amico era in centro ed è riuscita a scappare», continua il nostro connazionale che, guardandosi intorno, adesso vede i soccorsi intervenuti. «Si sentono solo ambulanze e auto della polizia». Ma non soltanto terrore e sdegno corrono tra le strade di Nizza e su Twitter. Come avvenne lo scorso 14 novembre, quando l'odio colpì Parigi, anche in queste ore diventa trend l'hashtag #portesouvertes con cui si offre o si cerca ospitalità. Tra i tanti tweet, quello dell'italiana Dolores Galli disposta ad accogliere in casa quanti stanno cercando di mettersi al riparo: «Abito a 3 chilometri da Nizza. Se qualcuno avesse bisogno di ospitalità, contattatemi», ha scritto la ragazza di origini lucane che stasera, come commenta, è rimasta fortunatamente a casa. Fino a questo momento, nonostante i retweet, nessuno l'ha contattata. Elicotteri e sirene, racconta il popolo di twitter, non lasciano posto al sonno. Come la paura. @callmeclemx, infatti, mette un punto interrogativo alla sua storia in diretta da Nizza: «Ma ora noi dovremmo veramente vivere con questa paura?». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero