Neonato abbandonato sotto il tombino di una fogna: salvato dal suo pianto disperato

Neonato abbandonato sotto il tombino di una fogna: salvato dal suo pianto disperato
Ha pianto e ha urlato con tutto il fiato che aveva in gola per farsi sentire. Per sopravvivere. Per cambiare le carte in tavola contro quel destino che sembrava annunciato. Un...

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Ha pianto e ha urlato con tutto il fiato che aveva in gola per farsi sentire. Per sopravvivere. Per cambiare le carte in tavola contro quel destino che sembrava annunciato. Un neonato di tre mesi è stato trovato avvolto in una coperta nelle fogne di Città del Messico: a salvarlo è stato il suo grido disperato che ha attirato l'attenzione di una donna che ha allertato la polizia.


Alicia Tejeda Ramos, 35 anni, si trovava a casa nel quartiere di Toriello Guerra quando ha sentito un suono indistinto provenire dall'esterno del suo appartamento: «L'ho ignorato per un po' - ha raccontato la donna – Poi, quando mi sono resa conto che si trattava della voce di un bambino, ho guardato fuori dalla finestra, ma non sono riuscita a vedere nulla. Sono andata fuori e solo allora mi sono accorta che il pianto proveniva da sotto i miei piedi, dalla fogna. Ero davvero scioccata, ma ho mantenuto la calma e ho chiamato immediatamente i soccorsi e la polizia».

Quando gli agenti sono arrivati sul posto, si sono calati nella fogna dove hanno trovato un neonato in evidente stato di ipotermia: nonostante fosse stato avvolto in una coperta, aveva dovuto combattere con le temperature estremamente fredde della fogna. Ricoverato d'urgenza in ospedale, sta reagendo bene alle terapie ed è in fase di recupero.
La polizia si è messa sulle tracce dei genitori, anche se non sarà facile individuarli visto che non è ancora chiaro quanto tempo il neonato abbia passato sotto terra.

In Messico è il secondo caso in pochi mesi di abbandono di bambini in fasce: lo scorso ottobre una studentessa ha dato alla luce una bambina in un bagno di una stazione della metropolitana e poi è fuggita. È stata arrestata poche ore dopo nella stessa toilette dove aveva partorito: insieme ai genitori, infatti, era tornata per accertarsi sulla sorte della piccola. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero