Negata per la nona volta la libertà vigilata a Mark David Chapman, l’uomo che uccise John Lennon la notte dell’8 dicembre del 1980. La commissione giudicante...
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Dopo 30 anni trascorsi nel carcere di Attica (proprio lo stesso di cui parlava Lennon nel brano Attica State), nel 2012 Chapman è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Wende, a Buffalo. Due anni dopo, l’assassino ha dichiarato di essere stato un “idiota” per aver ucciso il cantante e musicista dei Beatles e di aver trovato Gesù. Ma l’ammissione di colpa e il suo cuore pieno di fede non gli valsero uno sconto di pena. In quella occasione Chapman disse anche che era “confuso” e che aveva bisogno di attenzioni all’epoca e se la prese con lui, con un innocente. Quell’8 dicembre davanti all’edificio Dakota, dove Lennon aveva abitato negli ultimi sette anni della sua vita, proprio di fronte a Central Park, Chapman sparò cinque colpi: quattro proiettili colpirono il musicista e uno di questi trapassò l’aorta. Dopo aver sparato, Chapman rimase impassibile sulla scena del crimine. Aveva con sé una copia de “Il giovane Holden”; si mise a leggere fino all’arrivo della polizia e quando gli chiesero se era cosciente dell’accaduto rispose: “Sì, ho appena sparato a John Lennon”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero