'Ndrangheta, 19 arresti a Reggio Calabria: in manette il boss Giorgio De Stefano

È in corso dalle prime ore di questa mattina a Reggio Calabria una vasta operazione della Polizia di Stato per l'esecuzione di 19 provvedimenti cautelari, tra cui 11...

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È in corso dalle prime ore di questa mattina a Reggio Calabria una vasta operazione della Polizia di Stato per l'esecuzione di 19 provvedimenti cautelari, tra cui 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere, sei agli arresti domiciliari e due obblighi di dimora, su ordine della Direzione distrettuale antimafia. Colpite le cosche della 'ndrangheta reggina facenti capo alle famiglie De Stefano, Franco, Rosmini, Serraino e Araniti. I reati contestati gli arrestati vanno dall'associazione mafiosa, al concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto di materiale esplosivo, intestazione fittizia di beni e rivelazione del segreto d'ufficio. Eseguite anche numerose perquisizioni.


C'è anche il presunto boss Giorgio De Stefano, di 68 anni, capo dell'omonima cosca della 'ndrangheta, tra le persone arrestate a Reggio Calabria nell'operazione «Sistema Reggio» condotta dalla polizia di Stato. De Stefano, avvocato da alcuni anni in pensione, è il cugino di Paolo De Stefano, capo storico della cosca ucciso nel 1985 nella «guerra di mafia» di Reggio Calabria. La stessa sorte toccò all'epoca anche al fratello di Paolo, Giorgio (omonimo dell'arrestato di oggi), ucciso in un agguato in Aspromonte.

L'avvocato Giorgio De Stefano, dopo avere scontato una condanna a tre anni e mezzo di reclusione inflittagli nel 2001 per concorso esterno in associazione mafiosa, attualmente era libero. Secondo gli investigatori, ha sempre rappresentato, e rappresentava tuttora, «l'intellighenzia» della cosca De Stefano, capace di elaborarne alleanze e strategie, con un impronta tipicamente manageriale, individuando le attività criminali più lucrose da mettere in atto. Nell'operazione «Sistema Reggio» sono coinvolti, oltre ai De Stefano, capi e gregari delle cosche storiche cittadine come i Rosmini, i Franco, i Serraino e gli Araniti.
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Il Messaggero