Momenti di tensione tra Washington e Teheran che fanno scattare immediati verifiche e richieste di rassicurazione, dopo che due navi americane sono state fermate nel Golfo Persico...
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Così a distanza di minuti emerge subito che il segretario di Stato John Kerry ha telefonato al ministero degli Esteri iraniano per spiegare che il passaggio nel Golfo Persico delle due navi Usa temporaneamente sequestrate è stato un incidente, e non una violazione intenzionale delle acque territoriali iraniane. Mentre interviene pure la Casa Bianca che conferma l'episodio così come i contatti con l'Iran da cui - informa il portavoce Josh Earnest - ha «ricevuto rassicurazione che i membri dell'equipaggio» «stanno bene, vengono trattati con cortesia e riprenderanno presto il loro viaggio». Anche se alcune fonti riferite da media americani fanno sapere che il 'rilasciò a questo punto potrebbe avvenire solo una volta superata la notte. Qualche dettaglio comincia anche a trapelare sulla dinamica dell'incidente, con le prime ricostruzioni che tracciano come possibile scenario un problema meccanico. A quanto si apprende una delle due imbarcazione si sarebbe trovata in difficoltà e probabilmente a quel punto avrebbe inavvertitamente 'sconfinatò, con la seconda nave al seguito per sicurezza.
Tutto in pochi minuti e l'episodio è 'breaking news' ovunque. Perchè in America la tensione è alta quando si tratta di Iran e gli occhi restano puntati su quella 'svoltà fortemente voluta dall'amministrazione Obama con l'accordo sul nucleare verso il quale in molti rimangono quantomeno scettici. L'opposizione repubblicana al Congresso prima di tutto. E non aiuta il fatto che la notizia di 10 cittadini americani fermati dalle autorità iraniane giunga a poche ore dal discorso alla nazione di Obama per il suo ultimo State of the Union, considerato quello che detta la sua 'eredita« che comprende la consegna al suo successore di un accordo sul nucleare, la cui validità ed efficacia è per molti tutta da verificare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero