Napolitano scrive a Berlusconi: preoccupato per i ministeri al Nord

Il ministro Brambilla nel suo ufficio di Monza (foto Fabrizio Radaelli - Ansa)
ROMA - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato oggi una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulla questione dei ministeri al Nord. La...

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ROMA - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato oggi una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulla questione dei ministeri al Nord. La lettera, si legge in una nota diffusa dal Quirinale, contiene rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei Ministeri sul territorio.




Bonaiuti: grande attenzione e rispetto per la lettera di Napolitano. La lettera di Giorgio Napolitano è stata ricevuta «con grande attenzione e rispetto» dal presidente del Consiglio: lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti. Domani dovrebbe esserci la risposta del governo ai rilievi del presidente della Repubblica.



Alemanno: Berlusconi confermi il suo sostegno a Roma. «Mi auguro - dice il sindaco di Roma, Gianni Alemanno - che il presidente Berlusconi tragga da questa lettera del capo dello Stato la spinta politica per confermare in maniera chiara e definitiva il pieno sostegno del governo di centrodestra a Roma Capitale. È una vicenda durata troppo a lungo, che ha avuto toni spesso inaccettabili e che oggi, prima il Presidente della Repubblica e poi il Presidente del Consiglio devono chiudere definitivamente. Condivido la preoccupazione del presidente Napolitano. Dopo molti segnali confusi era inevitabile che il Presidente della Repubblica facesse sentire la sua voce a difesa delle prerogative costituzionali di Roma Capitale».



Casini: Napolitano interpreta esigenza di serietà. «Il presidente della Repubblica interpreta un'esigenza di serietà avvertita in tutta la nazione - commenta il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini - L'apertura di sedi ieri al nord domani magari nel Mezzogiorno getta sulla politica il discredito finale».



Finocchiaro: bocciata la buffonata leghista. «Sabato - dice Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd - ho avuto modo di definire l'apertura delle sedi dei ministeri a Monza una tragicomica buffonata che andava fermata. Come sempre il Presidente della Repubblica interpreta al meglio, in modo puntuale, il sentire comune dei cittadini italiani, stanchi di un governo ostaggio delle pericolose pagliacciate e della propaganda leghista».



Bocchino: sdegno per una pagliacciata. «Il Presidente Napolitano con i suoi rilievi e la sua preoccupazione esprime lo sdegno dell'intera Nazione per l'autentica pagliacciata dell'apertura delle sedi ministeriali a Monza - dice il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino - Mentre si chiedono sacrifici agli italiani, la politica dovrebbe dare l'esempio riducendo ministeri, poltrone e costi e la decisione di aprire nuove sedi a cui seguiranno altri doppioni in giro per l'Italia umilia quegli italiani chiamati a tirare la cinghia per pagare sprechi inutili. Il tentativo di spostare fuori da Roma Capitale le sedi ministeriali è inoltre un attacco a quella coesione nazionale che dovrebbe essere un obiettivo primario del governo»



Leoluca Orlando: sedi al nord violano la legalità. «Il Presidente della Repubblica assolve alla sua funzione di garante dell'unità e dell'ordinamento - dice il portavoce Idv Leoluca Orlando - Chi disattende il giuramento fatto sulla Costituzione, invece, è il governo e i suoi ministri che si divertono a giocare con le sedi dei dicasteri, in aperta violazione della legalità costituzionale e in contrasto con l'idea vera di federalismo, che consiste nel decentramento delle competenze. Altra cosa è il costoso spostamento di sedi e strutture fatte esclusivamente per soddisfare selvaggi conati secessionisti».



Bonelli: sono solo sezioni di partito. «Esprimiamo un fortissimo apprezzamento per l'intervento del presidente Napolitano sulla vicenda dei ministeri leghisti e ci auguriamo che il governo metta una volta per tutte la parola fine su questa vicenda ai limiti del grottesco - dice il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli - Quelle inaugurate da Bossi e soci a Monza non sono sedi decentrate di ministeri ma semplicemente sezioni di partito, utili solo alla propaganda del Carroccio. Mentre le famiglie devono fare i conti con le tasse e i tagli della manovra, la Lega continua con questa buffonata dei ministeri». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero