Tentato omicidio per uno scooter, presi i baby-rapinatori: vittima salva per miracolo

Tentato omicidio per uno scooter, presi i baby-rapinatori: vittima salva per miracolo
Uccidere per una moto. Un 20enne e tre minori hanno tentato di rapinare un giovane in sella allo scooter, lo hanno inseguito e provato ad ammazzarlo a colpi di pistola. Ma...

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Uccidere per una moto. Un 20enne e tre minori hanno tentato di rapinare un giovane in sella allo scooter, lo hanno inseguito e provato ad ammazzarlo a colpi di pistola. Ma sono stati arrestati dai carabinieri che hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare: a intervenire i militari del Nucleo investigativo di Torre Annunziata e  della compagnia di Torre del Greco hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare su mandato del gip. Le accuse: tentato omicidio, tentata rapina, porto abusivo di armi comuni e da guerra e munizioni. Agli indagati minorenni è stata inoltre riconosciuta l’aggravante delle finalità mafiose.

 
Nel corso di indagini coordinate dalle rispettive procure e partite a seguito del tentato omicidio, avvenuto la sera del 27 dicembre a Torre del Greco, i militari hanno accertato che gli indagati erano partiti da Torre Annunziata in cerca di qualcuno da rapinare e avevano individuato come obiettivo il 21enne a Torre del Greco.

In sella a 2 ciclomotori lo avevano inseguito per le strade della città, non riuscendo a raggiungerlo per portare a termine l'azione criminale, avevano esploso due colpi di arma da fuoco, a distanza ravvicinata, ferendolo davanti a una pizzeria. Gravissime le lesioni al torace, oltre che alla caviglia, non letali solo grazie al tempestivo intervento degli operatori del 118.

I militari hanno dunque identificato i responsabili del tentativo di rapina e del tentato omicidio; tra loro anche due 16enni ritenuti vicini all’associazione camorristica dei “Gallo-Limelli-Vangone” che opera tra Trecase, Boscotrecase e Boscoreale, nel Vesuviano.

L’attività investigativa ha anche consentito di accertare che gli indagati minorenni avevano la disponibilità di armi e munizioni, tra cui un fucile kalashnikov sequestrato il 1 dicembre 2016 a Boscotrecase nella roccaforte dei clan.


Quel sequestro portò il 23 gennaio all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata a carico di un 58enne, di Boscotrecase, ritenuto reggente del clan, nonché a carico di due abitanti di Boscotrecase, di 29 e 32 anni, entrambritenuti contigui allo stesso sodalizio camorristico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero