Napoli, il Sun la inserisce tra le 10 città più pericolose al mondo insieme a Raqqa e Caracas

Napoli, il Sun la inserisce tra le 10 città più pericolose al mondo insieme a Raqqa e Caracas
Vedi Napoli e poi muori. Il Sun deve averlo preso un pò troppo alla lettera e oggi si spinge fino a inserire la città del Golfo e del Vesuvio fra i 10 centri urbani...

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Vedi Napoli e poi muori. Il Sun deve averlo preso un pò troppo alla lettera e oggi si spinge fino a inserire la città del Golfo e del Vesuvio fra i 10 centri urbani più pericolosi del pianeta, in una lista in cui vengono affastellati alla rinfusa luoghi come Saint Louis o Kiev, con Raqqa, roccaforte dell'Isis in Siria, o Mogadiscio, capitale di una Somalia devastata da oltre due decenni di conflitti.




La "mappa della paura" del tabloid britannico - contestata con veemenza dal sindaco Luigi De Magistris - é solo l'ultima provocazione del sensazionalistico giornale del gruppo Murdoch, popolare a dispetto degli scandali che lo hanno coinvolto negli anni e sempre pronto a esagerazioni di dubbio gusto: dal dito medio inalberato a suo tempo in prima pagina contro l'Europa di Jacques Delors, fino alla recente copertina con il leader laburista Jeremy Corbyn infilato in un bidone dell'immondizia alla vigilia di un voto andato peraltro benissimo per il Labour. Stavolta la sparata ha a che fare con il marchio di città da incubo assegnato a una decina di obiettivi, Napoli compresa.

In effetti non si tratta esattamente di 10 luoghi, ma di qualcuno in più, scelti con criteri tutt'altro che omogenei in 10 diverse aree geografiche del mondo e additati per le ragioni più varie: dal terrorismo al traffico di stupefacenti, dagli agguati alla presenza di gang mafiose o criminali, dalla guerra ai disordini razziali, alla violazione dei diritti umani. Ne viene fuori un patchwork in cui il capoluogo campano risulterebbe addirittura la località meno sicura dell'intera Europa occidentale. Come Mogadiscio pare lo sia per l'Africa, Raqqa per il Medio Oriente, Saint Louis per Usa e Canada, Perth ('paradisò delle droghe sintetiche d'Australia) per l'Oceania, Caracas per l'America del Sud, San Pedro Sula (Honduras) per quella centrale, Kiev per l'est europeo, Grozny per Russia e Asia centrale, Karachi per il subcontinente indiano, Manila per l'Estremo Oriente.

A dar retta alla caratterizzazione del Sun, Napoli - descritta un pò come quella di 'Gomorrà - spicca per omicidi, diffusione della droga, presenza di cosche. Il tabloid descrive le 'esecuzionì di camorra come un fatto comune, raccontando di scontri «frequenti» fra i clan, di una lotta spietata per il controllo del mercato degli stupefacenti, della diffusione di «baby gang» con affiliati anche 12enni al servizio di «boss più anziani che si spartiscono il territorio». Sentenzia inoltre che la criminalità organizzata é vista come una strada verso il benessere da molti giovani a causa della disoccupazione. Non contento, il giornale londinese spaccia poi l'idea che la città partenopea abbia «una reputazione talmente cattiva in Italia che la frase vai al diavolo» sarebbe stata trasformata «in italiano» in qualcosa come «vaffa Napoli».

Qualcosa di cui in realtà é arduo trovare traccia. Più facile verificare come Napoli non compaia neppure fra le 50 città più rischiose in nessuno degli indici globali tracciati di agenzie internazionali accreditate. Quello del Sun «é un giudizio falso, superficiale», taglia corto il sindaco De Magistris, riconoscendo i tanti problemi che affliggono la sua città, ma non certo l'immagine caricaturale che ne riflette il giornale inglese. Sulla stessa lunghezza d'onda il rettore dell'Università Federico II, Gaetano Manfredi, che parla di «stupidità e luoghi comuni», o la Federalberghi. «Non mi interessa commentare un tabloid - fa eco Fortunato Cerlino, l'attore che veste i panni del boss Pietro Savastano in 'Gomorra-La Seriè su Sky -, lo sappiamo che tipo di notizie riporta: solo sensazionalismo».

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Il Messaggero