Li ha colti di spalle, come se fosse un agguato o un tentativo di rapina. Era sicuro che fossero due impiegati del negozio di giocattoli fresco di apertura e gli ha puntato...
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Un video, l'ennesimo, che conferma una cosa: l'agente della Mobile Nicola Barbato e il suo collega hanno agito correttamente. Il primo è rimasto ferito alla nuca, lotta contro la morte in un lettino di ospedale, l'altro è testimone oculare, miracolosamente sopravvissuto.
Ora quel video è agli atti del processo a carico del malvivente arrestato e accusato di tentata estorsione e duplice tentato omicidio. Si chiama Raffaele Rende, è difeso dalla penalista napoletana Antonella Regine, sostiene che non aveva l'intenzione di uccidere, ma di allontanare da sé il pericolo di essere finito in una trappola di altri clan. Due minuti in cui si vede sullo sfondo la mossa dell'estorsore: che attende che gli agenti camuffati da impiegati entrino in auto, che si siede alle loro spalle per imporre l'estorsione. Pochi secondi ed ecco apparire quelle lingue di fuoco, gli spari che colpiscono l'agente, mentre l'altro poliziotto riesce ad uscire dall'auto e a dare l'allarme. Paura e normalità nel traffico serale di via Leopardi a Fuorigrotta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero