Colpo di scena al processo per l'omicidio del consigliere comunale torinese Alberto Musy. Il pm Roberto Furlan ha chiesto di ammettere tra i testimoni Pietro Altana,...
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L'arma del delitto Il pm Furlan ha chiesto di ammettere tra i testimoni, oltre ad Altana, Felice Filippis, già sentito nel corso del processo. Secondo la ricostruzione dell'accusa avrebbe avuto l'arma del delitto e l'avrebbe nascosta in un capanno. Altana avrebbe riferito di essere stato minacciato da Furchì, anche se non è stato precisato in quale circostanza. La procura ha anche chiesto di acquisire una serie di intercettazioni e di nuovi atti d'indagine. I legali della famiglia Musy si sono associati alla richiesta del pm, mentre la difesa si è opposta formalmente. I documenti sono stati acquisiti dalla Corte d'assise, presieduta dal giudice Pietro Capello, al momento soltanto a scopo valutativo.
Le minacce «Ti faccio fare la fine che ho fatto fare a Musy». È la minaccia che Francesco Furchì avrebbe rivolto, in carcere, a Pietro Altana, ex collaboratore dei servizi segreti. Pretendeva la restituzione di alcune lettere che testimonierebbero suoi contatti con Felice Filippis, l'uomo che, secondo l'accusa, avrebbe nascosto l'arma del delitto Musy. L'incartamento prodotto dal pm Roberto Furlan è al vaglio della Corte d'assise, che ha interrotto la seduta per deciderne l'acquisizione e valutare se ascoltare Altana e Filippis. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero