Finisce bene l'avventura della mucca bulgara Penka, l'animale che aveva attraversato, circa due settimane fa, il confine della Bulgaria con la Serbia, confine esterno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I guai di Penka sono iniziati quando è stata ritrovata da un allevatore serbo nei pressi del paese di Bossilegrad. A due settimane dalla sua scomparsa, il distratto proprietario dell'animale, Ivan Haralampiev, è stato contattato dalle autorità serbe per andare a riprendersela. Al suo ritorno sul suolo bulgaro, però, sprovvista dei documenti sanitari necessari, la mucca Penka è stata messa dalle autorità agli arresti rischiando la macellazione per la rigida legislazione Ue sulla sicurezza sanitaria e alimentare, dato che era entrata in Bulgaria da un paese non Ue.
La storia di Penka, e soprattutto il rischio che potesse essere abbattuta, ha avuto una vast risonanza internazionale provocando una larga mobilitazione in sua difesa. Il caso è stato rilanciato sui tabloid britannici più filo-Brexit, dall'Independent al Telegraph sino al Sun e al Daily Mail, spingendo anche l'eurodeputato conservatore britannico John Flack a scrivere una lettera sia al premier bulgaro Boyko Borissov sia al presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, per risparmiare la vita della povera Penka.
Anche l'ex Beatle Paul McCartney è intervenuto. «Penso che sarebbe davvero magnifico vedere che non si arrivi all'esecuzione della pena per questa mucca incinta, non ha fatto nulla di male», ha scritto McCartney su Facebook. Ieri sera Ivan Haralampiev ha smentito la notizia che Penka fosse incinta. La notizia di oggi che vede salva la mucca Penka è stata accolta favorevolmente dal portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas, che ha detto: «Viva la mucca Penka! È bene ritornare nell'Ue dopo averla abbandonata», alludendo evidentemente alla Brexit.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero